Fatta l’Europa bisogna fare gli europei, si può dire parafrasando la nota frase di Massimo d’Azeglio. Al di là dell’attività degli organismi sovranazionali, come l’Unione Europea e il suo Parlamento, e dei governi dei vari Paesi membri, il processo di integrazione non potrà avvenire senza il coinvolgimento attivo dei cittadini e cittadine.
Per questo, l’anno scorso, su impulso di eminenti personalità con un ruolo apicale negli organismi europei (il compianto David Sassoli, Ursula van der Leyen e Andrea Costa), era stato lanciato il progetto di una Conferenza sul futuro dell’Europa la quale, attraverso una piattaforma digitale multilingue apposita fosse possibile coinvolgere attivamente gli europei e le europee. La piattaforma https://futureu.europa.eu/?locale=it è aperta a tutte e tutti, senza distinzioni di nazionalità o età, che non solo accoglie ma auspica fortemente i contributi di idee, progetti e opinioni su argomenti organizzati in quattro aree tematiche: Democrazia e valori europei, diritti e Stato di diritto, sicurezza; Cambiamento climatico, ambiente e salute; Rafforzamento economico, giustizia sociale, lavoro ed educazione, sport e trasformazione digitale; UE nel mondo, migrazioni.
La piattaforma permetterà a ciascuno e ciascuna di noi di condividere le proprie riflessioni sull’Europa e sui cambiamenti che devono avvenire, scoprire che cosa pensano gli altri, trovare eventi nelle vicinanze, organizzare un evento e seguire i progressi e i risultati della Conferenza.
Un documento approvato a larga maggioranza dal Consiglio comunale il 7 marzo scorso (http://www.comune.torino.it/cittagora/altre-notizie/il-consiglio-in-sostegno-alla-conferenza-sul-futuro-delleuropa.html) ha impegnato Palazzo Civico a promuovere l’iniziativa e ad invitare i torinesi e le torinesi a parteciparvi. Con https://futureu.europa.eu/?locale=it bastano alcune idee e un click per mettere la propria tesserina nel mosaico in costruzione di una nuova Europa.
La Conferenza per il futuro dell’Europa, come sottolinea il documento votato in Sala Rossa, offre “un’occasione per rafforzare l’Unione Europea quale comunità di destino, solidale, coesa, non più ostaggio degli egoismi nazionali e del potere di veto di singoli Stati”.
Claudio Raffaelli