“L’educazione finanziaria inizi già a partire dalla scuola media”

Educazione finanziaria, una definizione altisonante che pure ha a che fare con la vita quotidiana di tutte e tutti. Quando se ne auspica l’insegnamento nelle scuole, non è con l’idea di creare una generazione di broker e analisti finanziari, bensì per mettere le persone in grado, ad esempio, di gestire correttamente le proprie risorse economiche, destinandone una parte al risparmio o a qualche meditato investimento e comunque utilizzandole in modo appropriato. Il tema è stato discusso oggi durante una riunione della V commissione Cultura e Istruzione, presieduta da Lorenza Patriarca, a partire dalla presentazione di una proposta di ordine del giorno da parte del consigliere Simone Fissolo.

Il documento messo in discussione, parte dal constatare che l’Italia è risultata al quartultimo posto in una classifica stilata dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) in relazione al livello di educazione finanziaria. La formazione di cittadini responsabili e consapevoli, sottolinea il testo, richiede anche una buona conoscenza dei principi economici e finanziari di base: in ogni caso, viene evidenziato, vari studi mostrano come una precoce educazione sul tema abbia un impatto positivo sulla vita economica delle persone. In particolare, contribuirebbe a ridurre i rischi di indebitamento e favorendo una sana gestione dei mezzi a propria disposizione.

Una questione non banale, se si pensa alla quantità di persone che finiscono per trovarsi in difficoltà per l’accumulo di “piccole rateazioni” per acquistare beni di consumo, oppure per il non suddividere adeguatamente le spese ordinarie nell’arco del mese (al netto, ovviamente, del problema più generale rappresentato dal basso reddito di gran parte della popolazione del Paese).

La proposta di ordine del giorno individua nelle scuole secondarie di primo grado, le medie, l’ambito dove concentrare lo sforzo educativo sul tema della gestione del denaro. Alcuni mesi fa, peraltro, è stato approvato in sede parlamentare il Ddl Capitali, che introduce l’educazione finanziaria nei programmi scolastici a partire dal prossimo anno, utilizzando parte del monte ore già destinato all’Educazione Civica.  Il documento discusso oggi, che sarà sottoposto al voto della Sala Rossa in una delle prossime sedute, invita pertanto l’esecutivo di Palazzo Civico a farsi parte attiva con Regione Piemonte e Città Metropolitana per incentivare e sostenere l’inserimento dell’educazione finanziare nelle scuole medie e per sensibilizzare le famiglie, coinvolgendole nei progetti educativi.

(Claudio Raffaelli)