Le regole per la videosorveglianza all’attenzione del Consiglio

Uno dei sette droni in dotazione alla Città di Torino e utilizzati da Polizia Locale e Protezione Civile

La videosorveglianza è sempre un tema molto discusso, stretto com’è tra esigenze securitarie e tutela della privacy. La diffusione dei droni con videocamera ha poi ulteriormente rilanciato il dibattito. Una seduta congiunta di varie Commissioni consiliari, presieduta da Anna Borasi e alla quale ha preso parte l’assessore Marco Porcedda, ha oggi dato il via libera all’approdo in Sala Rossa del Regolamento per la disciplina della videosorveglianza sul territorio comunale torinese.

Il nuovo Regolamento cittadino, spiega la delibera che ne accompagna il testo, si pone lo scopo di declinare l’oggetto, le finalità e la base giuridica dell’utilizzo da parte del Comune di sistemi di videosorveglianza, nonché obblighi, principi generali e adempimenti derivanti dall’applicazione della normativa europea relativa ai trattamenti dei dati acquisiti. In particolare, la regolamentazione intende garantire che il trattamento dei dati personali acquisiti mediante l’utilizzo degli impianti di videosorveglianza si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità delle persone fisiche.

Il Regolamento prevede con uno specifico articolo anche la possibilità che soggetti privati, tramite la stipula di una convenzione, possano richiedere di integrare i loro sistemi di videosorveglianza alla gestione da parte del Comune, restando ai suddetti private le spese di acquisto, installazione e manutenzione degli impianti.

Nel caso poi dell’utilizzo di nuove tecnologie come gli algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI) in telecamere o in futuro nei droni,  è stato specificato, occorrerà considerare la protezione dei dati fin dalle prime fasi di progettazione, dato che  potrebbe comportare rischi per i diritti e le libertà delle persone. In particolare, viene prevista una Valutazione d’Impatto sulla Protezione dei Dati (DPIA) che consente di identificare e valutare i rischi associati al trattamento dei dati personali e a sviluppare un piano idoneo per mitigarli.

Nel corso della riunione hanno preso la parola vari componenti delle Commissioni convocate. Garcea ha sostenuto l’opportunità di utilizzare i droni della Polizia Locale per contrastare le attività criminali o i reati ambientali nei quartieri problematici, mentre Crema ho posto la questione dell’effettivo interesse da parte dei privati a integrarsi nel sistema comunale. Apollonio ha ricordato come le politiche securitarie debbano essere complementari alla presa in carico sociale, mentre Viale si è soffermato sul tema dei costi per i privati che desiderino integrare i loro sistemi di sorveglianza e sui controlli di piazza. Firrao ha affrontato il tema delle complessità delle procedure di autorizzazione per il volo dei droni su Torino, mentre De Benedictis ha sottolineato la rapida evoluzione delle tecnologie, evidenziando  il caso dell’AI e sostenendo le necessità di una parallela evoluzione delle norme.

(C.R.)