Venerdì 4 giugno piazza Castello a partire dalle ore 16 ospiterà una manifestazione in memoria di Musa Balde, il ventitreenne originario della Guinea che si è tolto la vita pochi giorni fa nel Centro di permanenza per i rimpatri di Torino. Monica Gallo – Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Torino – lo ha annunciato oggi pomeriggio in apertura dell’illustrazione del lavoro svolto nel 2020 ai Consiglieri comunali delle Commissioni Legalità – Diritti e Pari Opportunità – Conferenza dei Capigruppo riunite in videoconferenza in seduta congiunta.
Riguardo il Centro di corso Brunelleschi la Garante ha evidenziato l’episodio dei giovanissimi tunisini provenienti lo scorso anno dalle navi di quarantena, rimpatriati con voli charter nel Paese di origine; settecentonovantuno i detenuti complessivi presenti nel centro, 252 i rilasciati e 461 i rimpatriati, e in larga parte sono dati riferiti ai tunisini citati.
Gallo ha ricordato il problema endemico della carenza degli organici della Casa circondariale di Torino: i funzionari giuridici pedagogici hanno in carico centoventi detenuti ciascuno; dei 127 sovrintendenti in
seriti nella pianta organica soltanto 32 sono in servizio; gli ispettori che lavorano sono 18 rispetto ai 106 previsti; due dei sei in organico sono i commissari operativi. Il tutto mentre giovani disponibili stanno aspettando l’avvio di concorsi che sono ripetutamente rinviati.
Restando in tema di criticità annose, nel 2020 il tasso di sovraffollamento del ‘Lorusso e Cotugno’ è stato del 130 per cento, con punte del 150; la capienza regolamentare dell’Istituto è di 1.062 posti, ma la media delle persone presenti negli ultimi anni si è aggirata intorno alle 1.400 presenze. Nel 2020 il picco di 1.402 persone si è registrato nel mese di ottobre con una discesa nei mesi di marzo, aprile (1.269) e maggio come effetto dei provvedimenti ‘Cura Italia’ e ‘Svuota Carceri’ in materia di Covid.
La popolazione carceraria dei detenuti che scontano pene definitive è di poco superiore al 50 per cento, mentre la percentuale dei carcerati stranieri è del 45. Per quel che riguarda il carcere minorile Ferrante Aporti sono stati centoquindici gli ingressi con una presenza media di venti-trenta persone a fronte di una capienza di quaranta.
Nella foto in basso: Monica Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Torino.
(Roberto Tartara)