Sede principale dell’Ordine Mauriziano dal 1575, l’ospedale nell’isolato di Santa Croce, prima dell’abbandono per il nuovo complesso di corso Turati nel 1885, è stato oggetto di interventi successivi da parte di Antonio Rubatto (1671) e di Giovanni Battista Ferrogio (1715).
La Commissione bilancio, patrimonio, partecipate, presieduta da Antonio Fornari, ha audito nella mattinata del 18 giugno, Franco Liguori, referente del Fondo Città di Torino per SGR Prelios.
La società, attiva nella valorizzazione di proprietà immobiliari nel settore pubblico (33 quelli gestiti attualmente), gestisce dal 2007, anno della sua costituzione, il Fondo Città di Torino.
Degli immobili conferiti al Fondo, di cui sono soci Equiter e Intesa Sanpaolo, ad oggi 14 sono stati venduti, con una perdita rispetto al valore inizialmente attribuito, di circa 18 MIO. La crisi del mercato immobiliare, iniziata nel 2008, ha messo negli anni in seria difficoltà il fondo che ha dovuto ristrutturare più volte il debito con le banche finanziatrici.
La Città ha incamerato al momento del conferimento degli immobili circa trenta milioni di euro e non avrà danni né vantaggi finanziari dal futuro andamento delle vendite. Infatti i futuri proventi saranno assorbiti dall’esposizione debitoria del fondo.
Tra esse potrebbe essere imminente quella del Palazzo dei Cavalieri, in via della Basilica. Una parte dovrebbe essere destinata dai futuri acquirenti ad uso residenziale. Un‘altra parte è attualmente oggetto di interesse da parte dell’Ordine degli architetti di Torino.
Un altro immobile che potrebbe presto trovare un acquirente è quello di via Fréjus. Una società straniera potrebbe adibirlo a studentato. Attualmente l’edificio è oggetto di bonifica e messa in sicurezza, oltre che di una due diligence commissionata dai potenziali acquirenti.
Tra quelli ancora in carico a Prelios, ha spiegato Liguori, particolarmente difficile si sta rivelando la gestione di via Perugia 29, ex mercato dei fiori, mentre ancora più remote sono le possibilità di vendere le sette Palazzine del Moi, di cui quattro occupate dal 2013 e 3 affidate alla Fondazione Falciola, che offre appartamenti e stanze agli studenti. Una tale prospettiva potrà esistere solo dopo che saranno libere dagli occupanti attuali.
S.L.