L’assessora Lapietra ha risposto, questo pomeriggio in Sala Rossa, ad una interpellanza generale presentata dal capogruppo del PD, Stefano Lo Russo, ed altri consiglieri, riguardante una serie di questioni legate alle competenze dell’amministratore delegato di Gtt, Giovanni Foti. Nel merito, Maria Lapietra ha risposto alle domande poste nell’interpellanza, sottolineando come tutte le operazioni evidenziate siano state realizzate in conformità con la normativa vigente. In particolare: è stato il cda di Gtt ad indicare Giovanni Foti quale candidato per ricoprire la carica di vicepresidente in Bus Company, in conformità al regolamento nomine dell’azienda e allo statuto di Bus Company, partecipata al 30% da Gtt. La designazione di Foti in Bus Company, società non in controllo pubblico, è avvenuta in assenza di precedenti incarichi remunerati, essendo la carica in Gtt gratuita. La nomina in AssTra (Associazione Trasporti), di prestigio e a titolo personale, non è ascrivibile nè alla Città nè a Gtt. Lapietra ha poi spiegato che le parcelle per il rilascio dei pareri legali del 2018 e del 2019 che riguardavano Foti, sono state pagate da Gtt perché attengono all’ambito di applicabilità dell’articolo 9 del Decreto legislativo 95 del 2012 e rientrano nelle attività di assistenza e consulenza che riguardano l’attuazione della disciplina in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza. L’interpellanza chiedeva inoltre se Sindaca e assessora fossero a conoscenza della messa a disposizione di un alloggio di servizio pagato da Gtt e se ritengano corretta l’operazione in considerazione del fatto che Foti risiede a Rivalta Torinese. Per Lapietra, in base all’articolo 11 del Decreto legislativo 175 del 2016, che regola i compensi degli amministratori di società in controllo pubblico, non è previsto un limite ai rimorsi sostenuti nelle spese per esigenze istituzionali. Nel caso dell’alloggio, la spesa deve risultare necessaria per le funzioni proprie della carica, la soluzione adottata quella più conveniente, la spesa congrua ai valori di mercato e devono essere previste adeguate forme di controllo. La messa a disposizione dell’alloggio quindi, oltre a risultare corretta sul piano normativo, risponde alle esigenze di continua presenza presso la sede sociale da parte di Foti che, ha potuto così essere costantemente in servizio anche prima delle ore 8 e dopo le 19. E nel momento dell’emergenza Covid, anche sabati e domeniche.
Alla relazione di Lapietra hanno fatto seguito gli interventi dei consiglieri.
Stefano Lo Russo (PD): Una risposta senza pudore politico e nemmeno amministrativo. Con la Sindaca che manda Lapietra in Aula a leggere pareri conosciuti. Surreale la sua difesa di una modalità di gestione del potere dei Cinquestelle che grida vendetta. A chi sale sui mezzi pubblici ogni giorno, ai lavoratori di Gtt, a tutte le persone che hanno a cuore la cosa pubblica. L’episodio significativo di un alloggio alla Crocetta, che costa al contribuente 1900 euro al mese, per consentire al “pensionato” Foti di non tornare nella sua residenza di Rivalta Torinese. Poi, viene aggirata in modo suggestivo la Legge Madia, che impedirebbe a persone con incarico di questo tipo e già in pensione, di ricevere compensi. Apprendiamo oggi che i compensi, conosciuti da Sindaca e assessora, Foti li prende autodesignandosi in Bus Company come consigliere di amministrazione di Gtt e operazione simile compie con AssTra. Operazione legittima certo, ma per farsi autorizzare questa operazione, Foti chiede pareri legali, pagati da Gtt, a difesa di se stesso e dei soldi presi. E’ grave la naturalezza e la spudoratezza con cui difendete l’indifendibile, l’onorabilità politica di questo ente e dell’azienda. Foti, per molti motivi, dovrebbe rassegnare le dimissioni. E’ già fuori dai parametri. Doveva rimanere un anno, siamo già oltre, doveva farlo gratis ma riceve un compenso, costa soldi all’azienda e in più utilizza gli avvocati di Gtt per legittimare i soldi che prende.
Eleonora Artesio (Torino in Comune): Si tratta essenzialmente di un problema di opportunità. Mi pare stridente sostenere necessità di una residenza a Torino per l’ad di Gtt a fronte dell’emergenza sanitaria, La Città non si è attivata per gli operatori sanitari. Gtt ha preso misure drastiche a fronte della crisi sanitaria, il personale è stato posto in Cassa integrazione e quindi con salario ridotto, la dirigenza è stata invitata a comportamenti solidali. Non dico che non si possano utilizzare esperienze e competenze ma la legge è chiara su questi incarichi che vanno conferiti a titolo gratuito.
Alberto Morano (Lista Morano): Esistono valori ai quali il M5S appare antitetico, come il conflitto d’interessi o il buon senso. L’assessora ha giustificato comportamenti ingiustificabili. Dov’è l’etica di un amministratore che chiede un alloggio di servizio a 16 km da casa e chiede ad un ufficio legale un parere a proprio favore pagato dalla società? Una società pubblica non deve offrire questi esempi, si è passato il limite.
Francesco Tresso (Lista Civica per Torino): L’assessora ci ha dato una risposta tecnico-amministrativa priva di contenuto politico. Il M5S aveva semptre proclamato la trasparenza e il decurtamento degli emolumenti nella cosa pubblica invece non fa chiarezza su questi fati. Ci sono quattromila dipendenti di Gtt in cassa integrazione e si paga l’alloggio a chi non vuole fare venti minuti in auto per il tragitto casa-lavoro. L’ad di Gtt dovrebbe rinunciare a questo benefit.
Raffaele Petrarulo (Sicurezza e Legalità): Ci sono amministratori che hanno rinunciato ai compensi. La politica ha diritto di criticare certi comportamenti. In questo caso occorre capite cosa è accaduto, senza usare il Covid come spiegazione. In Commissione controllo di gestione dovremmo incontrare Collegio sindacale e Revisori dei conti di Gtt.
Federico Mensio (M5S): Ritengo ovvio che quanto si è sentito debba valere per tutti gli organismi pubblici, al di là del colore politico. C’è un divieto espresso per gli Enti locali di dare compensi alle persone in pensione, che però possono lavorare a titolo gratuito. Verifichiamo le varie nomine in Italia, con la speranza non sia mai accaduta una violazione della norma.
Silvio Magliano (Moderati): Andiamo a fare chiarezza ovunque, come ha sempre detto di voler fare il M5S. I fringe benefits potrebbero comunque essere considerati parte dello stipendio. E non citiamo l’emergenza Covid per giustificare un affitto da 1.900 euro, soprattutto da parte di un’azienda che ha già difficoltà. Mi auguro la Maggioranza faccia chiarezza su questa e su altre situazioni e che la persona venga cambiata: siate coerenti!
Roberto Malanca (M5S): Ringrazio chi ci richiama ai nostri principi e alla nostra coerenza, ma evitiamo di fare becere strumentalizzazioni politiche. Si fa confusione tra lavoratori dipendenti e dirigenti, che non hanno orari e ai quali non viene pagato straordinario. Non sono stati concessi lussi, ma sono state date facilitazioni per svolgere un compito oneroso. C’è un livore incredibile nei confronti dell’Amministrazione comunale e di chi sta lavorando per tirare fuori Gtt dal pantano.
Mimmo Carretta (PD): Non c’è livore, ma vogliamo solo spiegazioni per comportamenti moralmente discutibili. Penso ancora alle immagini di chi voleva aprire il palazzo come una scatoletta di tonno… Le scatole invece vengono chiuse, dalla Giunta e dai consiglieri di maggioranza. In attesa di un’indagine su tutti gli amministratori d’Italia, dovrete rispondere delle vostre condotte ai cittadini! State giustificando tutto, anche fatti che una volta vi avrebbero fatto sobbalzare sui banchi della Sala Rossa!
Antonio Fornari (M5S): L’attuale amministratore delegato di GTT è stato nominato in un momento di grave crisi aziendale ed ha avuto coraggio di prendersi questo incarico gratis e solo con rimborsi spese pari allo stipendio di un autista. Qualcuno attacca la persona e non la norma generale, non è accettabile, in SMAT ci sono pensionati con indennità, se vogliamo che si rispettino le norme facciamolo. E con i sindaci dell’area metropolitana, in gran parte del PD, alla prossima nomina evitiamo di scegliere pensionati retribuiti.
Daniela Albano (M5S): Occorre analizzare gli incarichi conferiti dalla Città, ma non per questo non si può discutere nel merito della singola situazione. Ringrazio l’architetto Foti per essersi messo a disposizione in una situazione difficile ed è evidente che chi svolge incarichi di questo tipo abbia una base in città, ma forse in questo caso il costo dell’alloggio è eccessivo per una foresteria.
Chiara Foglietta (PD): Mi chiedo dove siano finiti i consiglieri M5S che di onestà e risparmio nella cosa pubblica facevano una bandiera. Inoltre, 1900 euro al mese non corrispondono proprio ad un alloggio di servizio. Come maggioranza, non avete aperto bocca sulle nomine di Profumo e Peveraro ed inoltre parlate di SMAT come se la sindaca non avesse voce in capitolo, esortate lei ad intervenire.
Osvaldo Napoli (FI): La Bassanini è stato un errore. Oggi per superarla nominiamo commissari su commissari senza dotarli di risorse economiche adeguate. Stesso discorso vale per la Legge Madia, che è un altro errore. Gli Amministratori hanno responsabilità che devono avere una contropartita, considerando cosa rischiano tutti i giorni. Siamo un paese che vive una perversione che porta all’instabilità totale. Al posto di Foti mi sarei autosospeso nel momento in cui è arrivata l’emergenza Covid. Sarebbe stato un messaggio forte. Avrebbe fatto un figurone.
Viviana Ferrero (M5S): L’utilizzo dei pensionati, se consentito dalle regole, è un buon modo per traghettare competenze, non ci vedo nulla di male. Sulla questione dell’appartamento serve capire se necessario come punto di appoggio o per il trasferimento della famiglia. Comunque sia, non va ad intaccare il lavoro di Foti. Se vogliamo cambiare questa situazione, allora diamoci regole più stringenti. Non è mai troppo tardi per intervenire.
Ha chiuso la trattazione dell’interpellanza generale una veloce replica dell’assessora Lapietra: Nessuno ricorda come abbiamo trovato Gtt e la fatica che abbiamo fatto per trovare una persona adeguata al ruolo di amministratore delegato, che si impegnasse a portare avanti il piano aziendale.
Marcello Longhin