La Polizia di Stato compie 171 anni

Aprirsi al nuovo per “esserci sempre”, secondo quello che è lo slogan che anima la Polizia di Stato che ha celebrato a Torino, come nel resto d’Italia, i suoi 171 anni. Lo ha detto questa mattina il questore di Torino, Vincenzo Ciarambino, durante la cerimonia che si è svolta all’auditorium del conservatorio “Giuseppe Verdi”, in piazza Bodoni.

Esserci sempre tra i minori, ha sottolineato il Questore, è l’impegno per far comprendere loro i rischi connessi con l’uso di stupefacenti e di alcol e per formarli a una coscienza civica, esserci a fianco delle donne che soffrono per le violenze e le umiliazioni subite, esserci tra le persone anziane che spesso vivono nella solitudine e nelle insidie che in essa si celano, esserci sempre ovunque, in ogni angolo delle nostre città, dove una divisa o una volante serve a portare un’immagine di sicurezza a tutte quelle fasce sociali che la percepiscono sempre di meno.

Tuttavia, pur sottolineando i risultati ottenuti dalla Polizia, testimoniati anche dalla premiazione di diversi agenti per essersi distinti in vari ambiti, non è mancata nelle parole del Questore una nota di amarezza: “L’adattamento al mutamenti sociali, ha affermato , impone una Polizia all’avanguardia, perché non solo protesa all’innovazione e al tecnicismo, ma anche a ospitare ed assistere adeguatamente e dignitosamente tutta l’utenza che per ragioni diverse accede alle nostre strutture. Su questo fronte, purtroppo, la polizia di Torino non è all’avanguardia, poiché tutti gli sforzi esercitati per perfezionare e snellire i meccanismi vengono vanificati dalle gravi carenze strutturali che riguardano l’ufficio immigrazione, cui decisioni estreme e dolorose hanno per ora imposto, per ragioni di pubblica salvaguardia, la regolamentazione e disciplina del flussi di utenza esclusivamente all’esterno della struttura”.

Ciarambino ha sottolineato come la Polizia finisca per supplire alla difficoltà delle pubbliche amministrazioni o delle incurie dei privati, in luoghi con scarsa illuminazione o videosorveglianza, o in aree abbandonate, attività che assorbono energie e impegno che non sono mai abbastanza.

Nell’auditorium, un nutrito gruppo di studenti dell’istituto “Passoni” di Torino, insieme ad autorità cittadine e regionali. Per la Città, rappresentata dall’assessora con delega alle Politiche per la Sicurezza, Gianna Pentenero, era presente anche la presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo.

Federico D’Agostino