Resta alta l’attenzione di istituzioni e forze politiche sulla vicenda dell’Embraco, la società del gruppo Whirlpool che, nella sede di Riva Chieri, produce motori per frigorifero, e il cui futuro resta incerto.
Questa mattina, i rappresentanti sindacali dell’azienda sono stati ricevuti a Palazzo Civico dalla commissione Lavoro, presieduta da Andrea Russi.
L’azienda, attiva dagli anni ’60, conta oggi 530 dipendenti (120 i torinesi) ma, per il futuro, si prospetterebbe una produzione di 1 milione di pezzi all’anno tale da garantire lavoro per il 50% degli attuali lavoratori.
Fino al 2000, i dipendenti erano 2200. Nel 2004, è stato ricordato, l’azienda aveva potuto contare su aiuti da parte della Regione Piemonte, evitando la chiusura, ma avviando periodi di cassa integrazione per il personale che, nel 2010, era già sceso a 600 unità. In quell’anno, fu evitata la chiusura grazie all’accettazione, da parte dei lavoratori, del taglio del 30% dello stipendio.
Nel 2014, la Regione intervenne nuovamente con due milioni di euro, finalizzati alla realizzazione di compressori di alta gamma, in grado di garantire minore assorbimento energetico.
Norme a livello europeo che non limitavano la produzione dei vecchi motori e che consentivano, di fatto, l’apertura al mercato cinese di questi prodotti di gamma bassa, crearono ulteriori difficoltà.
I sindacati hanno chiesto la collaborazione delle istituzioni perché l’azienda non punti solo a ridurre i costi, che avrebbero come ricadute ulteriori tagli di personale, ma preveda nuovi investimenti.
Il presidente della Commissione, Andrea Russi, sottolineando l’attenzione e la vicinanza di tutte le forze politiche alla vicenda dei lavoratori dell’Embraco, ha annunciato una mozione con la quale si chiederà alla Giunta di coordinare interventi e di partecipare ai tavoli presso i quali verranno assunte iniziative, con tutti i sindaci coinvolti.
Da parte dell’assessore al Lavoro, Alberto Sacco, presente alla Commissione, è già stata annunciata piena disponibilità.
Federico D’Agostino