Il Consiglio comunale ha approvato, nel pomeriggio, una mozione riguardante il cambio di denominazione dell’indirizzo fittizio per i senza fissa dimora. Il provvedimento, presentato dal vicepresidente vicario Enzo Lavolta (PD), impegna la Sindaca e la Giunta ad attivare le procedure necessarie per modificare la denominazione dell’indirizzo “via Casa comunale” in “via Casa comunale – Lia Varesio“. Va ricordato che, nell’ambito dell’iscrizione all’anagrafe dei cittadini residenti, dal gennaio del 1998 il Comune di Torino predispone, per le persone senza fissa dimora, l’iscrizione anagrafica presso una via territorialmente non esistente: via Casa comunale. Serve a coloro che, non avendo una residenza, non possono votare, iscriversi alle liste per il collocamento al lavoro, avere assistenza sanitaria, concorrere all’assegnazione di una casa popolare.
“La scelta di chiamarla ‘Lia Varesio’ – ha dichiarato Lavolta – serve a ricordare una straordinaria figura del volontariato torinese, venuta a mancare nel 2008. Lia Varesio, fondatrice dell’associazione ‘Bartolomeo & C.’ e personalità inscrivibile a buon diritto nella tradizione tutta torinese dei Santi sociali, ha trascorso gran parte della sua vita incontrando e assistendo barboni, tossicodipendenti, alcolisti, prostitute e protagonisti di altre vite disperate. Dare oggi un nome ‘reale’ all’indirizzo di chi è senza fissa dimora e vive un quotidiano di fragilità e marginalità sociale, rappresenta un altro piccolo passo nella direzione da lei tracciata. Un punto fermo da cui provare a ripartire“.
La mozione, con la ridenominazione di quell’indirizzo, si propone di dare un ulteriore segnale verso le persone che vivono una situazione di fragilità e marginalità sociale. Emendata dal consigliere Antonino Iaria (M5S), è stata approvata con 23 voti favorevoli, 3 contrari, 5 astenuti.
Marcello Longhin