Fra i mille modi, più uno, che si possono praticare per riutilizzare la plastica, i fondatori di Izmade hanno scelto quello più artistico. Prendendo spunto da un progetto open source olandese, nel laboratorio di piazza Teresa Noce, alcuni macchinari autoprodotti permettono, infatti, di realizzare oggetti d’arredo “artistici” con materiale plastico proveniente dalla raccolta differenziata. Una variante nella filiera del consumo responsabile che gli stessi fondatori hanno presentato, ieri pomeriggio, ai consiglieri della commissione #Ambiente, arrivati nella sede della società per provare in prima persona, contenitori di plastica nello zaino, l’esperienza della produzione di oggetti di design con materiale di scarto. Acquisito che la plastica non è tutta uguale: pet, pp, pvc, hdpe, ldpe sono solo alcune delle sigle che la differenziano, i responsabili dell’azienda hanno accompagnato i consiglieri in una prova dal vero che ha comportato la frantumazione prima e la cottura poi di mezzo chilo di tappi di bottiglia, boccettini per lo yogurt, scodelle da minestrone. Il prodotto finale, una variopinta piastrella, è solo un esempio di quello che il laboratorio consente di realizzare ma, sufficiente a comprendere la portata e gli sviluppi possibili di un’iniziativa che nasce con l’intenzione di coniugare la produzione di oggetti di design con la sostenibilità ambientale.
Marcello Longhin