Il problema non nasce oggi, ma certamente, come segnalato dall’Istituto Superiore di Sanità, due anni e mezzo di pandemia hanno avuto un rilevante impatto sulla salute mentale delle persone. Cresce il bisogno di assistenza psicologica, mentre lo psicologo privato non è alla portata delle tasche di tutte le famiglie. Le persone, soprattutto i giovani e gli anziani, hanno subito enormi prove emotive con la pandemia e e il successivo periodo di instabilità politica internazionale, con un aumento esponenziale di fatiche, sofferenze, ansie e depressioni. Esiste un diffuso bisogno di aiuto che è presumibilmente destinato ad aumentare nei prossimi mesi e anni, vista anche la crescente tensione internazionale e le sue ricadute sul tessuto socio-economico del Paese.
A questo proposito la Sala Rossa, con 25 voti a favore e un’astensione, ha oggi approvato un ordine del giorno che invita l’Amministrazione comunale a chiedere alla Regione Piemonte l’istituzione e il finanziamento della figura dello psicologo di base.
Una figura gratuita e territoriale di supporto alla popolazione, che lavori in team con medici di famiglia e specialisti, potrebbe pertanto essere una valida soluzione per affrontare questo problema, sostiene l’ordine del giorno votato oggi in Sala Rossa. Lo psicologo di base, specifica il documento, collabora accanto al medico di base, offrendo assistenza psicologica primaria per poi, se necessario, indirizzare i pazienti verso gli specialisti. In Italia non esiste una legge nazionale riguardante questa figura, ma ci sono esperienze pilota in varie Regioni – con modalità diverse – come Veneto, Umbria, Puglia e Campania, mentre in Piemonte al momento sono state presentate una proposta di legge regionale e una mozione in Consiglio regionale.
Claudio Raffaelli