È stata l’occasione in vista della fine del mandato amministrativo di ragionare sul ruolo in città di Iren Spa la Commissione consiliare convocata oggi pomeriggio (6^ 1^ e Controllo di gestione) da Federico Mensio (M5S) nella quale i vertici della società partecipata del Comune di Torino hanno ricordato le caratteristiche del piano industriale del Gruppo presentato lo scorso ottobre. Solo nel torinese entro il 2025 si prevedono oltre 962 milioni di euro di investimenti, di cui 459 afferenti la rete di teleriscaldamento e di cogenerazione con una serie di progetti riguardanti gli impianti alle centrali di Torino Nord e di Moncalieri e l’estensione della rete di teleriscaldamento nella zona Torino Nord e lo sviluppo sempre del teleriscaldamento nell’area di Torino Nord-Est. Duecento milioni di investimenti riguardano la rete di energia elettrica con la sostituzione dei contatori con i nuovi smart meters 2G e, tra i vari progetti, l’avvio di un impianto di accumulazione per soddisfare i picchi di domanda di energia elettrica. Settanta milioni sono stati stanziati per lo smaltimento di rifiuti con la costruzione di un impianto di selezione e separazione della plastica a Borgaro, l’elettrificazione della flotta e migliorie alla raccolta. Gli investimenti in tema di generazione idroelettrica ammontano a trenta milioni, mentre ulteriori centodiciannove riguardano progetti del gruppo inerenti la digitalizzazione e il facility management.
Il presidente della multi-utility, Renato Boero, ha ricordato ai Consiglieri comunali i risultati societari del 2020 approvati ieri dal CdA. A fronte di ricavi per 3,7 miliardi di euro – in diminuzione del 12,8 per cento rispetto al 2019 a causa del clima mite, dei lockdown e del calo delle commodities – Iren ha realizzato 685 milioni di investimenti, in crescita di oltre il trenta per cento rispetto al 2019. Di questi fondi, trecentocinquanta milioni riguardano progetti inerenti la Multi-circle economy che evidenziano l’attenzione dimostrata nei confronti dell’ambiente e della sua sostenibilità. Aumentano anche i dividendi che il Cda del gruppo proporrà all’Assemblea con un incremento del 2,7 per cento a 0,095 per azione. La città di Torino per il 2019 ne incasserà per circa diciassette milioni.
I risultati – ha concluso Boero – ci consentono di confermare il raggiungimento degli obiettivi strategici previsti dal piano industriale e di proporci con un ruolo da protagonista nel programma di ripresa economica post pandemia che coinvolgerà il Paese.
Roberto Tartara