“Inopportuno il lutto nazionale per il decesso di Silvio Berlusconi”

Berlusconi a un incontro del Partito Popolare Europeo nel 2012 (Foto EPP - Wikipedia)

La maggioranza del Consiglio comunale ritiene inopportuna la proclamazione da parte del governo del lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi, considerato una figura divisiva per il Paese, esprimendo inoltre solidarietà al professor Tomaso Montanari per gli attacchi subiti in seguito alla scelta di non imbandierare a mezz’asta l’Università di Siena. Contrario alla repressione di qualsiasi forma di dissenso, il documento votato oggi a maggioranza in Sala Rossa, auspica che decisione del rettore senese non venga sanzionata penalmente.

L’ordine del giorno, primo firmatario Andrea Russi (M5S), ha ricevuto 23 voti a favore contro i 10 dieci contrari. Al netto delle assenze, hanno votato a favore PD, M5S, Demos-Alleanza dei Democratici, Sinistra Ecologista, +Europa&Radicali, Torino Domani. Contrari Forza Italia, Fratelli d’Italia, Torino Bellissima, Lega, Torino Libero Pensiero. I Moderati non hanno partecipato al voto.

La votazione è stata preceduta da un ampio e serrato dibattito. Il confronto non si è limitato al documento ma si è esteso a una valutazione politica dello scomparso ex presidente del Consiglio e fondatore di Forza Italia, risultando a tratti teso. L’opposizione di centrodestra, dopo alcuni interventi ha abbandonato l’aula per poi farvi ritorno.

Contro l’ordine del giorno presentato da Russi e firmato da vari consiglieri e consigliere, oltre che in difesa della figura e del lascito politico di Silvio Berlusconi, si sono espressi Garcea e Tronzano (FI), Catizone (Lega), Crosetto e Liardo (Fd’I), Iannò (Libero Pensiero), Abbruzzese e Firrao (To Bellissima). A favore del testo, con toni critici sull’eredità politica di Berlusconi e attestati di solidarietà con Tomaso Montanari, sono intervenuti Conticelli, Ledda, Borasi e Patriarca (PD), Ravinale e Diena (SE), Sganga (M5S), Ciampolini (TO Domani), Apollonio (Demos-AD). I Moderati Fissolo e Garione si sono detti perplessi sull’opportunità del documento, preannunciando il loro non voto.

Claudio Raffaelli