Diminuiscono gli infortuni sul lavoro nel loro complesso, ma aumentano nel settore edile e delle costruzioni. La relazione Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) di stamani a Palazzo civico nella Commissione Lavoro convocata da Pierino Crema evidenzia una criticità su scala nazionale, confermata dai dati statistici del Piemonte e di Torino, comprendente i Comuni della cintura. La nostra regione registra l’otto per cento circa degli infortuni denunciati in italia e la Città Metropolitana di Torino (l’ex provincia di Torino) vale circa il cinquanta per cento della casistica piemontese.
Tra il 2019 e il 2020 i dati evidenziano nel settore costruzioni del torinese un incremento da 809 a 894 infortuni. L’età media degli infortunati nel quinquennio 2016-2021 è piuttosto alta; il picco è tra i 35 e i 49 anni che sale ancora nei casi di incidenti mortali nella fascia 50-64 e circa un quarto degli infortunati è di nazionalità straniera.
Il numero complessivo di caduti sul lavoro in Italia (dato 2020) è di 1.640 persone, di cui 157 nel settore costruzioni.
Sebbene il focus della Commissione si riferisse al settore costruzioni, la parola Covid-19 è risuonata più volte nel corso della presentazione. I dati nella nostra regione dal 2020 al novembre 2021 indicano circa ventiquattromila casi di infortuni sul lavoro da Covid e sessantuno casi mortali (di cui 47 nel 2020). Si tratta in larga parte di contagi ‘professionali’ nella sfera dell’operato medico e circa 3/4 dei casi sono di donne.
L’Inail ha precisato infine che non è in grado di fornire stime riguardo il mondo del lavoro sommerso; quanto è stato riferito attiene esclusivamente i dati riguardanti infortuni denunciati dalle aziende assicurate all’Istituto.
(Roberto Tartara)