Il Consiglio comunale ha approvato, questo pomeriggio, una mozione che propone l’abolizione del tetto del 75% rispetto alle assunzioni possibili negli enti locali, e due diversi ordini del giorno che chiedono di modificare la Legge di Bilancio che penalizza le autonomie locali e di rendere effettivo il diritto alla salute mediante il rafforzamento del Servizio sanitario nazionale e la valorizzazione del personale. Nel ricordare che tra il 2007 e il 2022 il personale in servizio nelle amministrazioni comunali è costantemente diminuito, passando da 479.233 a 342.208 dipendenti (-28,6%) e come nell’ultimo decennio l’incidenza della spesa comunale sul totale delle pubbliche amministrazioni si sia ridotta dall’8% al 6,5%, il consigliere Pierino Crema, presentatore della mozione, sottolinea come un’ulteriore compressione della spesa metterebbe a rischio l’erogazione dei servizi pubblici essenziali gestiti dai comuni. Per questo, nel suo documento impegna Sindaco e Giunta a proseguire con il piano delle assunzioni che verrà approvato per il 2025, utilizzando tutte le possibilità previste dalla normativa in vigore e di richiedere ai ministri competenti l’abolizione del tetto del 75% sulle assunzioni possibili, come prevede la Legge di Bilancio attualmente in discussione. Contemporaneamente, la mozione invita a chiedere al Governo, attraverso l’ANCI, di modificare la normativa per offrire, compatibilmente con le risorse disponibili, maggiori opportunità di assunzione. Nel secondo documento approvato oggi in Sala Rossa, il primo firmatario Claudio Cerrato invita i parlamentari torinesi a sostenere, in sede di discussione della Legge di Bilancio, gli emendamenti presentati da ANCI con particolare riferimento a quelli riguardanti la riduzione dell’accantonamento obbligatorio richiesto agli enti locali; l’incremento e la modifica dei criteri di riparto del fondo di sostegno per l’affidamento di minori; l’eliminazione del blocco parziale del turnover per le assunzioni di personale nelle funzioni di protezione civile, polizia locale, servizi educativi e scolastici, settore sociale. Altri punti dell’ordine del giorno firmato dal capogruppo del Partito Democratico, riguardano il ripristino delle linee di finanziamento per gli investimenti dei Comuni, tagliate dal disegno di Legge di Bilancio; la sospensione dei vincoli di destinazione per il periodo 2025-2029 dei proventi per le sanzioni al codice della strada e di quelli derivanti da permessi per costruire e le relative sanzioni; la mitigazione dell’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità. Il documento, impegna Sindaco e Giunta a chiedere al Governo, attraverso l’ANCI, interventi per modificare la Legge di stabilità che penalizza gli enti locali e riduce la capacità dei Comuni di rispondere in maniera adeguata ai bisogni dei cittadini e chiede di escludere gli Enti locali da nuove ulteriori restrizioni quantitative dei finanziamenti e dei limiti di spesa sulla parte corrente dei relativi bilanci. Il terzo provvedimento approvato, è un ordine del giorno che chiede la convocazione urgente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e una adeguata discussione nel Consiglio Regionale sul tema del diritto alla salute, del rafforzamento del Servizio sanitario nazionale e della valorizzazione del personale. Il documento, presentato dal consigliere Pierino Crema, ricorda la crisi sistemica del Servizio sanitario nazionale, causata da un cronico sottofinanziamento, così come documentato dalla Corte dei Conti. Per questo, il consigliere del PD ritiene necessario, fra l’altro, che dal 2026 l’ammontare del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale cui concorre lo Stato venga incrementato fino al 7,5% del PIL dell’anno di riferimento; incremento che dovrà essere destinato al potenziamento dei percorsi di prevenzione, assistenza e cura erogati dalle strutture del SSN, per arrestare la privatizzazione della salute e della sanità. Serve poi un investimento sul personale sanitario con un piano straordinario di assunzioni e contratti che garantiscano la tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni. Crema ritiene poi debbano essere finanziate adeguatamente i LEA domiciliari, semiresidenziali e residenziali per i malati cronici, gli anziani e le persone con disabilità non autosufficienti; si debbano aumentare le risorse destinate alle politiche sociali e garantire risorse e interventi del comparto sanitario in altri ambiti prioritari, come la salute mentale di adulti e minori e i consultori familiari.
Marcello Longhin