In Prefettura la firma di un protocollo sull’educazione civica

È stato siglato questa mattina, nei locali della Prefettura di piazza Castello il protocollo d’intesa sui “Nuovi cantieri di educazione civica”. Il documento è stato sottoscritto dalla presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, dal prefetto Donato Giovanni Cafagna, dal presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti Stefano Tallia, dalla dirigente dell’Ufficio scolastico torinese Tecla Riverso, dal Questore Vincenzo Ciarambino, dai Comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, dai dirigenti della Polizia postale, stradale e ferroviaria. I “Nuovi cantieri di educazione civica” sono un progetto che prevede momenti di formazione da tenersi a Palazzo Civico e nella sede della Prefettura, dedicati alle studentesse e agli studenti delle scuole medie superiori torinesi e della provincia che frequentano l’ultimo triennio delle scuole secondarie. Nel corso di questi incontri, verranno affrontate problematiche riguardanti il tema dell’educazione civica: la libertà di espressione e di comunicazione, diritti e doveri legati alle pratiche della partecipazione, la difesa dell’ambiente e la protezione civile, la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, l’uso corretto dei social, i diritti dei cittadini stranieri. In questa prima stagione di incontri è previsto il passaggio di ottocento studenti, inaugureranno l’iniziativa gli studenti del Liceo classico D’Azeglio, in visita ai locali della Prefettura il 14 febbraio prossimo. “Ci piacerebbe diventasse un modello” ha dichiarato Maria Grazia Grippo durante la conferenza stampa che ha preceduto la firma. Nel suo intervento, la presidente del Consiglio comunale ha ricordato l’impegno personale, da quando è in carica, per ridurre la distanza anche fisica fra la cittadinanza e le istituzioni, con l’obiettivo di rimettere in circolo la voglia di partecipazione, di costruzione dal basso delle politiche per la città, che deve sempre iniziare dalla consapevolezza.

Marcello Longhin