Tre diversi atti relativi al Centro agroalimentare torinese (Caat): una mozione già approvata da verificare, una ancora da sottoporre al Consiglio comunale e l’approfondimento di una interpellanza, hanno riunito nella mattinata del 9 ottobre in seduta congiunta le commissioni lavoro, legalità, e patrimonio, con la presidenza di Andrea Russi.
I temi trattati intrecciano passato presente e futuro de Caat: la regolazione di questioni riguardanti la sicurezza e il benessere dei lavoratori, il contrasto del lavoro grigio e di quello nero, il recentissimo insediamento dei nuovi vertici aziendali, e la prospettiva di vendita di quote dell’azienda da parte del Comune, nel quadro delle razionalizzazioni e dismissioni di aziende partecipate previste dalla legge Madia.
Marco Lazzarino, presidente, e Massimo Busi, direttore generale, hanno illustrato una situazione in positiva evoluzione: risolti i contrasti con i rappresentanti dei grossisti che hanno accompagnato la fase finale della gestione Manolino, si lavora per garantire la stipula di contratti tipo per i dipendenti dei grossisti e delle cooperative di movimentazione.
In programma l’installazione di macchine marcatempo per la regolazione delle presenze e degli orari di lavoro e l’apertura di un refettorio con frigoriferi e scaldavivande a disposizione dei ben 3000 lavoratori che ogni notte movimentano, nel più importante mercato all’ingrosso del Nord-Ovest, decine di tonnellate di prodotti ortofrutticoli.
Sulla cessione di quote societarie da parte del Comune Busi e Lazzarino non hanno espresso orientamenti personali: “il consiglio d’amministrazione agirà in base alla volontà dei soci”. Gli assessori al bilancio, Sergio Rolando, e al commercio, Alberto Sacco, hanno assicurato di fronte alle molte critiche dei Consiglieri di minoranza, la volontà di procedere ad un sondaggio dell’interesse del mercato prima di stabilire quale percentuale della proprietà vendere (il Comune detiene attualmente il 92.16% del Caat) ed a quale prezzo.
Silvio Lavalle