Molto dipende dalla siccità. A Torino si stima di piantare milleduecento nuovi alberi nel 2023 ma l’anno passato centinaia di esemplari sono andati perduti a causa del clima riuscendo a salvare soltanto i più giovani con l’irrigazione di soccorso. L’intento dell’amministrazione comunale è di ripristinarli ma oggi si può soltanto aspettare l’estate e in base al clima agire; gli effetti sugli alberi adulti non sono prevedibili e prevenibili. Per la cura del verde oggi il Comune di Torino grazie ai fondi del PNRR dispone di risorse cospicue per il biennio 2023-24 ha spiegato l’agronomo Gian Michele Cirulli in Commissione Ambiente riferendo di sei milioni di euro suddivisi in quattro progetti: 1.300.000 per la manutenzione ordinaria, 1.100.000 per i parchi, 1.200.000 per i viali alberati e 2.400.000 per la rigenerazione di spazi vicini alle biblioteche e aree verdi. Sono programmate settemila potature che potrebbero diventare ottomila ha detto l’agronomo, “ per un’attività basilare per l’incolumità di persone e cose”. A Palazzo civico la discussione si è spostata sulla vicenda della cimice dell’olmo che la passata estate ha invaso le abitazioni di alcune zone. Il Comune ha attivato un piano di prevenzione in collaborazione con l’Università di Agraria che aiuterà l’amministrazione nel monitoraggio degli insetti. La novità principale è la campagna di trattamenti endo-terapici con micro iniezioni al tronco in programma da metà febbraio a marzo; non è possibile spargere insetticidi – ha evidenziato Cirulli – che genererebbero una semplice migrazione. E’ programmato un piano di potature straordinarie delle alberate dove l’anno scorso le cimici imperversavano – corso Ciriè, corso Trapani, corso Dante, corso Farini – e ci sarà una campagna di comunicazione preventiva durante la stagione.
Alla Commissione presieduta da Claudio Cerrato (Pd) sono intervenuti i consiglieri Liardo – Catanzaro – Greco – Crema – Ledda – Ravinale – Castiglione – Silvia Damilano – Tosto.
(Roberto Tartara)