“Il servizio mensa aprirà regolarmente a settembre”

Su richiesta della consigliera Artesio e del consigliere Lavolta, il Consiglio comunale ha discusso dell’appalto per il servizio mensa; i richiedenti hanno ricordato la recente vicenda riguardante la ditta Ristorart, vincitrice del servizio nelle Circoscrizioni 3 e 6, che ha ricevuto un interdittiva antimafia dalla Prefettura di Prato.

L’assessora Federica Patti ha spiegato la procedura seguita dall’amministrazione comunale. Non appena è stata ricevuta notizia dell’interdittiva dell’antimafia nei confronti della ditta Ristorart – ha detto Patti – l’ufficio appalti del Comune ha immediatamente avviato la procedura di revoca dell’aggiudicazione nei confronti dell’azienda aggiudicatrice. Siamo ora in attesa delle controdeduzioni dell’azienda, oggi non ancora pervenute considerati i dieci giorni di tempo a sua disposizione. E siamo consapevoli che è possibile un ricorso al TAR sia contro la revoca, sia contro il provvedimento di interdittiva da parte della Ristorart stessa.
Sull’appalto mense vi sono alcune complesse pendenze in corso, ha aggiunto: nei giorni scorsi è stato vinto un primo ricorso da parte della Città, mentre altri due ricorsi verranno discussi il 26 settembre. Gli uffici stanno lavorando alla migliore delle soluzioni tecniche per risolvere una situazione straordinaria, ma sottolineo il fatto che la riapertura del servizio è garantita e sarà regolarmente attivo a partire dal prossimo 10 settembre.

Enzo Lavolta (Pd) non è parso per nulla rassicurato dalle dichiarazioni dell’assessora: Noi ci auguriamo che il servizio riprenda con l’apertura dell’anno scolastico. La sua risposta – ha detto Lavolta – conferma il nostro giudizio sul suo operato di questi due anni in cui avrebbe dovuto preparare un bando all’altezza. Lei non ha ascoltato nessuna richiesta: aumentare la qualità, evitare il massimo ribasso, modificare le tariffe. Invece non ha fatto niente di tutto ciò e ci ha solo presi in giro.
Quando la interrogammo chiedendole come fosse possibile aggiudicare un pasto, dal primo al dolce, a soli 3,99 euro, lei rispose: “Vi invito a riflettere: il ribasso va visto non a livello locale ma come strategia di aziende che si muovono a livello nazionale”. Invece la spiegazione era un’altra e ora siamo davanti a infiltrazioni mafiose.
Ci rendiamo conto che siamo rappresentati nella rassegna stampa nazionale come un’Amministrazione che non è capace di preparare un bando? Si metta nei panni di una famiglia che si pone davanti alla scelta di iscrivere un bambino al servizio mensa: cosa dovrebbe mai fare?
Ci auguriamo a questo punto, alla vigilia delle vacanze, che al rientro non ci siano disservizi. Siamo in questa situazione per colpa sua.

Anche Eleonora Artesio (Torino in Comune) ha manifestato le proprie perplessità: Rispetto alle informazioni date, la questione più rilevante è il fatto che si continua a rappresentare la refezione scolastica come una questione amministrativamente complessa (cosa vera) ma ordinaria. Il quadro invece non è quello di una situazione ordinaria, bensì straordinaria. Sia per le cose gravi su cui ora si indaga, che per i rischi occupazionali esistenti, per l’impatto che ha nell’organizzazione delle scuole, delle famiglie, e per le abitudini alimentari degli studenti.
Non possiamo dire solo cosa faranno gli uffici, ma dobbiamo dire cosa fa l’Amministrazione per rilanciare la ristorazione scolastica, per rassicurare le famiglie e rilanciare un servizio fondamentale nel quadro dell’offerta formativa.
Avremmo dovuto affrontare a tempo debito la tempistica delle modifiche tariffarie perché a tempo debito la proposta fu presentata. Abbiamo appreso dell’impossibilità di conoscere fino all’inizio dell’anno scolastico l’andamento delle iscrizioni per ragionare sul rischio di ulteriori defezioni, e vediamo che la prosecuzione del servizio, a termini di contratto, sarà affidata a coloro che lo gestivano, che stanno ricorrendo contro l’Amministrazione e che probabilmente non lo gestiranno più. Tutti questi argomenti i genitori del Comitato caro-mensa le hanno messe in fila nei giorni scorsi nelle loro dichiarazioni ai giornali. Loro concludevano dicendo meno male che noi stiamo provvedendo con il pasto da casa, io vorrei invece concludere dicendo meno male che tutto il Consiglio e la Giunta stanno operando per tornare ad avvicinare le famiglie ad un servizio di refezione con qualità e continuità. Io oggi invece non ho sentito che il racconto delle attività istituzionali degli uffici e il rinvio a future risposte. Credo che la presidente debba convocare nella prima settimana di settembre la V Commissione e fornire un quadro della situazione e delle iscrizioni.

E’ intervento anche il consigliere di maggioranza, Federico Mensio: Occorre chiarezza sul quadro delle iscrizioni entro il 10 settembre. Se un’azienda ha problemi con gli appalti per un’interdittiva antimafia, a quanto si legge sui giornali, non è certo responsabilità dei nostri uffici: l’azienda del resto si dichiara estranea e vedremo a breve come andrà a finire. Ci preoccupano altresì, anche alla luce dei vari ricorsi, le ricadute occupazionali di queste vicende (e chiedo un incontro in Commissione con le organizzazioni sindacali) e il dato dell’abbandono della refezione scolastica (il bando era strutturato sulle cifre dell’anno scorso). L’azienda aggiudicatrice dell’appalto precedente aveva una differenza di 60 centesimi a pasto, se andrà in regime di proroga come verrà gestita la ricaduta sul bilancio?

L’assessore Patti ha infine replicato agli intervenuti, precisando come abbia dovuto lavorare in un contesto complessivo di rapporti lacerati con l’utenza e che la situazione in essere è del tutto straordinaria, visto che non si erano mai registrati casi di interdittiva nei confronti di ditte aggiudicatarie del servizio. Inoltre Patti ha precisato che non esiste alcun rapporto tra il costo del servizio al di sotto dei quattro euro e le questioni sotto esame della magistratura per infiltrazioni mafiose.

(R.T.)