“La chiave di volta per fare cinema è un certo atteggiamento, bisogna capire cosa si vuole davvero e con quale atteggiamento raggiungere il tetto delle proprie ambizioni. Il senso di meraviglia e la capacità di osare sono due cose che chi si affaccia al cinema e alla vita deve avere: non state mai nel mezzo delle cose, osate, siate eccessivi.” Sono parole del regista Luca Guadagnino, che venerdì sera, in un’affollatissima Aula del Tempio del Museo nazionale del cinema di Torino, ha ricevuto il diploma honoris causa in “Progettazione artistica di impresa”, assegnatoli dall’Accademia Albertina.
Il regista italiano, che con il suo Chiamami col tuo nome ha ricevuto quest’anno quattro nomination agli Oscar, riuscendo ad aggiudicarsi l’ambita statuetta per miglior sceneggiatura non originale (andata allo sceneggiatore James Ivory) si è rivolto espressamente agli studenti di cinema, raccomandando ambizione, umiltà e una certa dose di spregiudicatezza.
Proprio questo desiderio di rompere schemi preimpostati sembra essere il motivo trainante che ha spinto la stessa Accademia Albertina a consegnare l’onorificenza a Guadagnino. Un gesto anche simbolico, ha affermato il suo presidente Fiorenzo Alfieri, che lancia un messaggio agli stessi ragazzi che frequentano l’Accademia: “Non sprecate il vostro talento, mettetelo al servizio degli altri”.
Un cinema coraggioso, quello del regista siciliano, il cui obiettivo è l’originalità, il “produrre nuovi prototipi universali”, ha detto Guadagnino stesso, “lavorare insieme per creare qualcosa che non passi da cose già fatte”. Il regista ha anche parlato del rapporto forte e viscerale che ha con Torino e con le sue istituzioni legate al cinema. Un rapporto nato agli inizi della sua carriera e costantemente rinnovato negli anni.
“Con Chiamami col tuo nome, Luca Guadagnino entra nell’Olimpo dei grandi registi italiani”, ha aggiunto il direttore didattico dell’Accademia, Silvio Bitonti, sottolineando poi che quello assegnato è un “diploma del futuro, per tutti i prossimi film di Guadagnino”.
Il regista ha infatti da poco terminato le riprese del remake di “Suspiria”, un omaggio al maestro del brivido Dario Argento: un’interpretazione molto personale del film del 1977, che dovrebbe essere rilasciata nelle sale il prossimo autunno.
Era presente alla cerimonia, in rappresentanza della Città di Torino, il consigliere comunale Federico Mensio.
Alice Amari (Università di Torino)