Il rapporto scuola-carcere nel libro di Lomunno e Giunti

Nel giorno della commemorazione della Marchesa Giulia Falletti di Barolo a centosessant’anni dalla scomparsa Palazzo Barolo ha ospitato il primo di un ciclo di sei incontri sulle tematiche del sistema carcerario organizzato dall’Opera Barolo in collaborazione con il settimanale La Voce e il Tempo. Nel primo appuntamento dedicato alla scuola in carcere è stato presentato il libro “e-mail a una professoressa. Come la scuola può battere le mafie” scritto da Marina Lomunno –  caporedattore de La Voce e il Tempo – e dal frate francescano Giuseppe Giunti. Moderato da Marco Bonatti sono intervenuti all’incontro monsignor Roberto Repole – Arcivescovo di Torino e presidente dell’Opera Barolo – la scrittrice Margherita Oggero, Elena Lombardi Vallauri – direttore della Casa circondariale torinese «Lorusso e Cutugno» – Emma Avezzù – Procuratore dei minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta –  Monica Cristina Gallo – Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino – e Arturo Soprano – presidente emerito della Corte d’Appello di Torino e membro del Consiglio d’Amministrazione dell’Opera Barolo. Hanno assistito all’incontro la presidente del Consiglio comunale di Torino, Maria Grazia Grippo, l’assessora comunale Gianna Pentenero e la consigliera comunale Tiziana Ciampolini.

(RT)