Che il patrimonio arboreo sia una delle eccellenze della nostra città non è una novità. Nemmeno che sia trattato con il maggiore riguardo possibile dai tecnici e dai giardinieri del Comune. E’ però sempre interessante venire aggiornati sui dettagli della consistenza di questo patrimonio e delle modalità necessarie alla sua manutenzione.
Ieri mattina, invitato dal presidente della commissione #Ambiente, Claudio Cerrato, l’assessore Francesco Tresso ha illustrato ai consiglieri le caratteristiche principali della gestione e della manutenzione delle #alberate. Scopriamo così, che #Torino possiede 377mila alberi “pubblici”, 147mila in ambito urbano, i restanti 230mila in collina. Un ambiente, quello dei boschi della #collina torinese, di 9 milioni e cinquecentomila metri quadrati, 2.630.000 di proprietà o gestione comunale. Ogni torinese, può inoltre contare su 53 metri quadrati di verde pubblico. I 147.000 #alberi più “cittadini”, sono distribuiti equamente fra parchi, giardini, viali, sponde fluviali, giardini scolasti ed impianti sportivi. I platani rappresentano oltre il 30% del patrimonio complessivo. Il 40% di questi alberi, dice l’Istat, è da considerare storico: il 5% ha più di 90 anni, il 35% tra i 50 e i 90 anni. I nostri imponenti viali, il primo risale al 1817, rappresentano una ragnatela che si estende per oltre 450 chilometri. Dopo aver ricordato le modalità della manutenzione, Tresso ha posto l’accento sulle difficoltà legate ad un cambiamento climatico che ha aumentato il numero di eventi metereologici estremi che comporta un maggiore rischio per la fragilità del nostro patrimonio arboreo. Anche per questo, da alcuni anni sono aumentati i controlli di stabilità delle piante. Monitoraggio affidato a professionisti esperti, supervisione dei tecnici comunali, interventi per diminuire il rischio quali potature e consolidamenti, eventuali abbattimenti nel caso non ci siano alternative disponibili.
Nello stesso tempo continuano le operazioni di piantumazione che potranno continuare anche grazie all’arrivo dei fondi europei in ambito #PNRR. Entro la primavera sono previsti 250 nuovi alberi in città e se ne prevedono un migliaio all’interno dei parchi fluviali.
Un valore difficile da quantificare con precisione ma che alcuni calcoli ci dicono che per ogni euro speso in manutenzione dal singolo torinese, il beneficio sia valutabile fra 8,63 e 11,12 euro di benefici. Senza contare che un patrimonio arboreo di tali dimensioni, contribuisce in modo sistematico allo stoccaggio del carbonio atmosferico, alla rimozione degli inquinanti atmosferici, alla regolazione della temperatura, alla protezione idrogeologica, all’infiltrazione delle acque meteoriche. Senza contare che, semplicemente, passeggiare all’ombra di queste piante meravigliose è già di per se un valore aggiunto.
Marcello Longhin