La Regione Piemonte inserisca l’area dell’ex ospedale Maria Adelaide – chiuso dal 2016 – nelle Case di Comunità da realizzare con i fondi del PNRR. Lo chiede un ordine del giorno approvato oggi dal Consiglio comunale, con 21 voti a favore, 3 contrari e un’astensione.
Il documento votato oggi in Sala Rossa era stato presentato dalla capogruppo di Sinistra Ecologista, Alice Ravinale, corredato dalle firme di un’altra dozzina di consiglieri e consigliere di PD, Moderati, Lista Civica per Torino e Torino Domani.
L’ordine del giorno sottolinea come la pandemia abbia evidenziato l’importanza della medicina territoriale e delle relative strutture sanitarie diffuse. In particolare, viene affermato, è la parte Nord della città ad avere particolare necessità di un ulteriore presidio. E l’ex ospedale di Lungo Dora Firenze sostiene il documento del Consiglio comunale, è un complesso edificato ottimale per la progettazione di una Casa della Comunità, ricordando come il PNRR definisca quest’ultima come una struttura in cui opera un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialisti, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e potrà ospitare anche assistenti sociali, con servizi specifici rivolte alle persone con fragilità.
L’ordine del giorno segnala quindi come la Regione Piemonte abbia confermato la disponibilità ad aprire una Casa di Comunità presso l’ex ospedale Maria Adelaide, senza però che questo sia stato inserito nella delibera regionale che individua i siti dove le Case di Comunità verranno realizzate. La Regione otterrà, nell’ambito del PNRR, circa 122 milioni per vararne 82 entro il 2026. Il Consiglio comunale chiede pertanto che di questi siti faccia parte anche l’ex ospedale in questione, collocato in una zona con 90.000 residenti.
Approvato anche un emendamento del consigliere Luca Pidello (PD) che segnala l’importanza, al pari del presidio sanitario, di uno studentato a gestione pubblica, data la prossimità di un importante polo universitario. Nel dibattito che ha preceduto il voto, le e consigliere Ravinale e Ivana Garione (Moderati), così come il consigliere Vincenzo Camarda (PD) sono intervenuti a sostegno del documento proposto, mentre il consigliere Giovanni Crosetto (Fd’I) ha difeso l’orientamento assunto dalla Regione Piemonte, la quale ha già comunicato l’intenzione di realizzare una Casa di comunità in quella stessa zona della città. Il consigliere Silvio Viale (Lista Civica) ha annunciato l’astensione sostenendo la necessità di un’adeguata programmazione dei servizi da parte delle autorità sanitarie.
Claudio Raffaelli