Arianna Maria Corcelli e Carmen Bonsignore della Camera Penale “Vittorio Chiusano” del Piemonte occidentale e della Valle d’Aosta sono state ascoltate oggi pomeriggio dalla Commissione Legalità del Consiglio comunale. Forse non tutti conoscono il lavoro svolto delle Camere Penali ha detto il presidente della Commissione, Luca Pidello (Pd), nel presentare le ospiti che ne hanno raccontato l’attività. Le Camere Penali sono associazioni. In Italia sono 129 e sono associate all’Unione delle Camere Penali. Sono circa diecimila gli avvocati penalisti iscritti; non c’è alcun obbligo di adesione da parte dei professionisti e l’associazione non ha finalità di lucro così come non svolge funzioni di tutela sindacale della categoria. L’idea di fondo è promuovere e diffondere la conoscenza e i principi del diritto penale e processuale nella società civile: organizzano convegni, si confrontano con le istituzioni nazionali e locali e i partiti politici. Vanno anche nelle scuole superiori per far conoscere agli studenti i principi del diritto penale e fornire spunti ed elementi critici. La nostra battaglia culturale principale, ha detto Bonsignore, è contro il concetto di giustizialismo, nel rispetto della regola aurea del diritto penale della presunzione di innocenza dell’imputato sino a quando la sentenza è passata in giudicato. Corcelli ha ricordato la posizione dell’associazione riguardo temi di attualità. I magistrati non sono tutti uguali, ha affermato, motivando la contrarietà nell’unicità della carriera in magistratura; “ci sono due magistrati: gli inquirenti (i pubblici ministeri) e i giudicanti (i giudici) eppure vige lo stesso percorso di accesso alla professione con un concorso unico”. Da qui derivano molti dei tanti errori giudiziari che costellano la giustizia nel nostro Paese, ha commentato.
Assieme al presidente Pidello, al dibattito seguente in Commissione sono intervenuti i consiglieri Greco, Garione, Viale, Crosetto, Ravinale e Crema.
(Roberto Tartara)