Il grido di aiuto dei sindacati alla Città: il declino di Mirafiori sarà il declino di Torino

Veduta aerea dello stabilimento di Mirafiori

Se alcuni mesi fa il sentimento era quello di attesa, oggi è di sconforto. Nel corso della riunione della commissione Lavoro, presieduta da Pierino Crema, le forze sindacali hanno lanciato un forte grido di allarme per l’attività produttiva di Mirafiori e per la politica industriale di Stellantis, con il prospettato blocco della produzione della 500 e con un ricorso massiccio alla cassa integrazione.

Ciò che preoccupa, ha evidenziato lo stesso Crema, sono gli annunci di un futuro radioso a fronte di un presente che radioso non è.

Per Igor Albera (Fim Cisl), ciò che sta accadendo è colpa del vertice. “Questa situazione non è casuale ma è stata decisa. Tavares non può dire che vorrebbe più modelli a Mirafiori quando ne sono rimasti solo 3 e tutti costosi. Chi ha potere ha anche la responsabilità e chi ha responsabilità non si deve nascondere. Al Salone dell’auto di Torino nessun modello Stellantis prodotto a Torino. Non è un bel segnale”.

A lui fa eco Gianni Mannori (Fiom Cgil) che sottolinea come da parte di Stellantis manchi un vero e proprio piano industriale e come nessun nuovo modello sia stato messo in produzione a Mirafiori ma come siano rimasti quella dell’epoca di Marchionne. Questo, ha evidenziato, non è da attribuire all’instabilità dei mercati o ai costi dell’energia, ma è il frutto di mancate scelte per l’area torinese che, ha affermato amaramente, ha proposto una scontistica sui modelli di lusso per lavoratori e lavoratrici che, in cassa integrazione, percepisco un assegno mensile di 1200 euro. La stessa Grande Panda, ha ricordato, sarà prodotta in Serbia. Lo scorso anno, ha ricordato, le 500 prodotte sono arrivate a 80 mila, quest’anno raggiungeranno a mala pena 20 mila unità.

E ’indispensabile, ha concluso, che l’Amministrazione comunale faccia sentire il suo grido d’aiuto per una intera città che lentamente sta morendo, con famiglie che rinunciano alle spese scolastiche e mediche per i propri figli. La Uilm, attraverso le parole di Sergio Di Ruzza, ricorda come il numero di vetture prodotte quest’anno rappresenti il peggior risultato dal 2008, con 2100 lavoratori in contratti di solidarietà e 873 mila ore di cassa integrazione. Dei progetti annunciati non si vede nulla all’orizzonte ma Stellantis deve dare prospettiva anche dal punto di vista progettuale. Per Ciro Marino (Ugl) occorre fare fronte comune con la Città perché non si può vivere di soli ammortizzatori sociali. Allo stesso modo la Fismic invita ad una grande sinergia con la Città, indipendentemente dalle appartenenze politiche. Da parte dei consiglieri, la disponibilità ad individuare iniziative per fronteggiare la difficile situazione occupazionale e produttiva. Presente all’incontro anche Assoquadri che ha sottolineato come l’insediamento di una catena produttiva per un nuovo modello richieda da due a tre anni di tempo ma come in vista non si vede alcun prodotto.

La vicesindaca Michela Favaro, ha annunciato l’avvio di una analisi di interventi legata al welfare, in collaborazione con l’assessore Rosatelli, che verranno proposti alle organizzazioni sindacali (che hanno espresso il proprio apprezzamento) per far fronte alle situazioni familiari in condizioni di emergenza economica.

Federico D’Agostino