Approvati oggi dal Consiglio Comunale di Torino due ordini del giorno che chiedono il ritiro del Disegno di legge n. 735/2018 (cosiddetto “DDL Pillon”) su affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità. Uno, presentato lo scorso 27 settembre, vede come primi firmatari Eleonora Artesio – Torino in Comune, Chiara Foglietta – PD e Francesco Tresso – Lista civica per Torino; l’altro, presentato oggi in aula, ha come prima firmataria Marina Pollicino – M5S.
L’”odg Pollicino” chiede inoltre di riaprire il dibattito per la redazione di una proposta di legge che adegui la legislazione vigente in materia al dettato e agli impegni sottoscritti dal nostro Paese nei trattati internazionali e che disciplini meglio il principio della bigenitorialità, anche con riferimento alla responsabilità e alla presenza dei padri.
Nel dibattito in aula, la consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune) ha affermato che giurisprudenza e persone consapevoli e civili antepongono sempre gli interessi dei minori rispetto a quelli degli adulti: i minori non possono essere ricondotti a una formula matematica – ha detto – dividendo in forma simmetrica il tempo che devono passare con ognuno dei genitori, come propone il DDL Pillon.
La consigliera Chiara Foglietta (PD) ha spiegato che il legislatore dovrebbero sempre includere le differenze e apprezzare le diversità: il modello di famiglia espresso dal DDL Pillon è invece un modello autoritario – ha sostenuto – insensibile alla realtà, fondato solo sul matrimonio eterosessuale.
Roberto Rosso (Noi con l’Italia) si è domandato come possa essere ammissibile un documento che chiede al Parlamento di ritirare un disegno di legge che è nelle disponibilità del suo proponente. Senza entrare nel merito del DDL Pillon – ha precisato – non è possibile che un’istituzione elettiva comunale prenda un’iniziativa di questo tipo, ma si sarebbero dovute ascoltare tutte le posizioni, in Commissione.
Il capogruppo della Lega Nord Fabrizio Ricca ha spiegato che non si può chiedere a un ente astratto (il Parlamento) di ritirare una proposta di un singolo senatore, che non andrà al voto prima di fine 2019. L’odg Artesio – ha concluso – è comunque formalmente più corretto, anche se in Commissione non è stato dato spazio di espressione a tutte le posizioni e sono entrambi atti strumentali.
Marina Pollicino (M5S), dopo aver illustrato gli approfondimenti sul tema svolti in tre sedute di Commissione, ha auspicato un ruolo propulsivo della Città sul tema della bigenitorialità e ha evidenziato le criticità del DDL Pillon, in particolare sul rischio che i tempi processuali delle separazioni si allunghino, sulla confusione tra affidamento condiviso e affidamento alternato e sull’alienazione parentale. Il DDL non mette al centro la tutela e i bisogni dei minori – ha dichiarato – ma la “spartizione del bene figlio”.
Anche secondo il consigliere Andrea Russi (M5S), il DDL presenta alcuni punti controversi, pur cercando di superare frequenti palesi ingiustizie in caso di separazione. Ha quindi annunciato il suo voto contrario all’odg Artesio e la sua astensione sull’odg Pollicino.
La capogruppo Deborah Montalbano (Uscita di Sicurezza) ha ringraziato la consigliera Artesio per il lavoro svolto e ha sollecitato i consiglieri ad approfondire il DDL, senza fermarsi alle rivendicazioni delle associazioni dei padri separati. La legge attuale su stalking e violenza sulle donne – ha concluso – va migliorata, partendo però dal supporto ai genitori, che non vanno contrapposti l’uno all’altro, e mettendo al centro l’interesse dei minori.
La consigliera Maria Grazia Grippo (PD) ha rimarcato l’importanza di affrontare tali tematiche, anche da parte degli enti territoriali, e di tenere conto delle diverse perplessità evidenziate dalle associazioni.
Giovanna Buccolo (M5S) ha sottolineato che, nell’interesse dei minori, bisogna sempre tenere conto della particolari necessità di ogni singola famiglia, valutando caso per caso e sentendo il minore stesso, e che vanno aumentati gli sforzi verso la co-genitorialità.
A conclusione del dibattito, l’assessore ai Diritti, Marco Giusta, ha dichiarato di essere rimasto deluso dalla proposta del senatore Pillon e ha ringraziato i consiglieri Artesio, Foglietta, Tresso e Pollicino per le proposte presentate. Il disegno di legge – ha affermato – attacca i diritti delle donne e sono orgoglioso che la Città di Torino sia la prima a pronunciarsi contro il DDL Pillon.
Massimiliano Quirico