Un luogo dove imparare a prendersi cura delle persone, della natura, del luogo stesso e creare reti sociali di relazioni e/o solidarietà.
E’ il “giardino parlante”, che da ambito privato, all’interno dell’ospedale Mauriziano, è diventato luogo aperto alle persone, a partire dai bambini.
Proprio dai bambini dell’istituto Pacchiotti sono nate proposte e idee tradotte in pensieri e disegni esposti in una mostra a Palazzo Civico: spazi per giocare ma anche spazi per curare fiori o leggere poesie.
Il progetto, ideato nel 2020, al termine della prima grave ondata della pandemia, è nato con la sistemazione, in terra, di una pianta di ulivo in ricordo delle vittime di covid.
Una pianta che ha ricevuto le cure di bambini, cittadini, sanitari, volontari, parenti delle vittime che si sono concretizzate nel rito laico di irrigare a mani nude l’ulivo, rito che si è ripetuto, per la terza volta nel mese di luglio.
Il progetto del giardino dell’ospedale che apre le porte alla città per condividerne spazi come luogo di incontro e come nuova idea di benessere è stato presentato questa mattina nella Sala Colonne di Palazzo civico.
La presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, ha sottolineato come proprio intorno all’idea del termine compassione, inteso come comunanza del dolore sia nato il progetto. Il giardino, ha rimarcato, rappresenta una spinta positiva di ricostruzione delle relazioni che erano state sottratte dal virus, spinta partita dal ripensamento dei luoghi e della loro fruibilità, con una nuova vocazione. Da parte del Mauriziano, ha affermato Grippo, si è trattato di una scelta coraggiosa e generosa.
Presente al tavolo dei relatori anche Pino Fiumanò, referente aziendale gruppo saluterate presso l’ospedale Mauriziano e operatore Teatro Sociale e di Comunita’ e ideatore del Giardino Parlante.
Il dirigente dell’azienda ospedaliera Maurizio Gaspare Dall’Acqua ha evidenziato come i rapporti costruiti con il Consiglio Comunale e con la Circoscrizione 1 abbiano rappresentato uno stimolo a portare avanti il progetto.
Il sindaco, Stefano Lo Russo, ha invece riflettuto su come “Il Giardino parlante”, all’indomani delle fragilità singole e collettive messe a nudo dalla pandemia, abbia la prospettiva di rimettere in relazione le persone ed abbia l’ambizione di contribuire a restituire ai ragazzi una città migliore dove ciascuno possa prendersi cura degli spazi collettivi.
All’incontro, oltre a bambini e bambine della scuola Pacchiotti con le loro insegnanti, erano presenti rappresentanti del personale sanitario dell’ospedale e alcuni parenti delle vittime di covid.
Federico D’Agostino