Il futuro del trasporto pubblico in città: più veloce e meno inquinante

Uno dei più recenti bus introdotti nella rete GTT. Nei prossimi tre anni arriveranno centinaia di veicoli elettrici e a metano

Più veloce ed efficiente, meno inquinante. Così il futuro prossimo del trasporto pubblico a Torino, come è stato illustrato nel corso della riunione odierna della II commissione Trasporti, presieduta da Tony Ledda. Affiancata da funzionari comunali e di GTT, l’assessora Chiara Foglietta ha sbozzato il ritratto di una rete di trasporto pubblico fortemente rinnovata, nell’ambito di un piano che si snoderà da qui al 2007. Rete di trasporto rinnovata a partire dai mezzi: entro il 2026, ad esempio, il 63% per cento degli autobus GTT saranno ad alimentazione elettrica, mentre il 24% utilizzeranno il metano e solo il 13% avranno ancora motori a gasolio. In quest’ultimo caso, si tratterà dei bus giallo-blu di recente acquisto già ora circolanti.  già entro quest’anno scenderanno in pista nelle nostre strade 122 nuovi bus a metano e 70 elettrici, mentre altri 245 bus, tutti alimentati a elettricità, arriveranno gradualmente, entro il 2025. Naturalmente, questo comporterà l’installazione di stazioni di ricarica, nei depositi come nei capolinea. Facilmente immaginabili i benefici ambientali, data la riduzione delle emissioni e delle micropolveri.

Uno dei 70 nuovi tram Hitachi che entreranno in servizio nei prossimi due anni

A questo si aggiungerà un incremento del trasporto su ferro, ovvero dei tram: la disponibilità di binari passerà dagli attuali 70 a 100 chilometri, sui quali circoleranno le 70 nuove motrici Hitachi in corso di fornitura: e i tram già circolanti? quelli che attualmente coprono la linea 4, ad esempio, verranno utilizzati sulla linea 3, che arrivando dalle Vallette percorrerà nuovamente corso Gabetti, fino a piazza Hermada, Inoltre, verranno ripristinate o prolungate alcune linee tranviarie (ad esempio, la linea 15 dall’attuale attestamento in Borgata Lesna verrà prolungata fino al nuovo campus universitario di Grugliasco). Prevista anche una nuova linea tranviaria 12 che unirà la zona nord di corso Grosseto con il centro cittadino e la Barriera di Nizza.

Corsie protette verranno realizzate, insieme a un sistema di precedenze semaforiche, per velocizzare i percorsi. Le linee 2 e 5, ora gestite con autobus, saranno coperte con i bus tipo Rapid Transit, che sembrano dei tram ma viaggiano su ruote di gomma in corsie preferenziali protette. Altra novità, oltre al recente ripristino della linea di microbus Star 1, la prossima riattivazione della Star 2 e una futura linea Star sull’asse nord-sud della zona centrale.

Le motrici attualmente in servizio sulla linea 4 verranno riutilizzate sulla 3, da Vallette a piazza Hermada

Da quanto illustrato in Commissione, emerge un piano ambizioso, con l’obiettivo di riportare i torinesi sui mezzi pubblici: l’idea è di incrementare di circa 14 milioni i passeggeri/anno, ovvero circa 38mila in più ogni giorno. Questo tramite un servizio più attrattivo, non solo per la qualità dei mezzi ma anche per la velocità commerciale ( i tempi medi di percorrenza da capolinea a capolinea) e con una migliore frequenza di passaggi .

Tutto questo passerà anche attraverso una revisione complessiva della rete del trasporto pubblico, che prevederà una serie di linee prioritarie , tra le quali quelle prima citate, con frequenza di passaggio non superiore a 8 minuti: queste saranno intersecate con le linee di adduzione che le collegheranno ai diversi quartieri e ai Comuni confinanti. I tracciati definitivi di queste ultime saranno definiti in accordo con i territori interessati.

Claudio Raffaelli