Il fior fiore della ricerca artistica a Contemporary Art

"Ancora una volta" di Valerio Berruti

I giardini della ricerca e della sperimentazione artistica nell’arte contemporanea, a Torino fioriscono d’autunno. Aperta il primo giorno di novembre da Paratissima, vetrina internazionale dei talenti emergenti, la rassegna delle rassegne, Contemporary Art, vive quest’anno la sua decima edizione.

“Mediterranean Migration” di Mathieu Willcocks al Mastio della Cittadella per la mostra della Word Press Photo

Gli eventi, concentrati come sempre nel mese di novembre, si prolungheranno spesso anche fino a dicembre e gennaio 2018 e riguarderanno ogni ambito espressivo, dalle arti visive alla danza, dalla musica al teatro, dall’architettura al design, alle tecnologie tridimensionali.
Vecchie certezze, ammiraglie in navigazione da molti anni, come Luci d’artistaArtissima, o il Festival Club To Club, galassia della musica elettronica e underground in perenne espansione, incontrano quest’anno freschissime novità, come Flat, Fiera del libro arte Torino e, naturalmente, le neonate Officine grandi riparazioni.
L’assessora alla cultura, Francesca Leon, ed il dirigente Francesco De Biase forniscono in commissione cultura (presidente Daniela Albano) primi dati e riflessioni sugli eventi.
Le mostre, in tanti luoghi della Città e non solo nei musei, sono 55, di cui cinque di arte urbana. Sei sono le fiere, altrettanti i laboratori, 12 le iniziative di musica e danza.  Tanti attori  sotto un unico ombrello per la comunicazione e la promozione degli eventi: quello del brand Contemporary Art (www.contemporarytorinopiemonte.it).

Joan Mirò. Mostra “Sogno e colore” a Palazzo Chiablese

Leon e De Biase preannunciano primi risultati soddisfacenti (52.000 visitatori ad Artissima, più di 40.000 a Paratissima) ma anche una riflessione per migliorare nel 2018, a partire dagli scambi tra le fiere che, dice Leon, “finora non si sono mai coordinate” ed una diversa programmazione delle inaugurazioni, utile a prolungare questo autunno dell’arte, tutto torinese ma molto internazionale.

Silvio Lavalle