Il Consiglio Comunale ha approvato, questo pomeriggio, una mozione e due ordini del giorno relativi agli atti di violenza accaduti negli scorsi giorni, davanti a due licei di Firenze.
Il primo è stato illustrato dalla capogruppo del Partito Democratico, Nadia Conticelli, prima firmataria del documento che esprime solidarietà agli studenti vittime della violenta aggressione squadrista e alla dirigente Annalisa Savino per gli attacchi da parte degli attivisti di estrema destra e del ministro dell’Istruzione Valditara.
Nello stesso tempo esprime preoccupazione “per il lievitare strisciante di questo clima di odio e violenza, soprattutto attorno alle scuole e agli studenti ed auspica che anche il Governo prenda una netta posizione di condanna delle aggressioni violente”.
La mozione impegna Sindaco e Assessori competenti “a proseguire sul piano politico e culturale l’opera di contrasto al crescente clima di odio e discriminazione, contro ogni azione che, in aperta violazione dei valori costituzionali, utilizzi metodi e forme violente e non rispettose del pluralismo, ad attivarsi presso il Governo affinché venga condannato fermamente l’accaduto e, in particolare presso i Ministri dell’Interno e dell’Istruzione e del Merito affinché, vista la gravità degli episodi vengano assunti tutti i necessari provvedimenti atti a garantire la libertà e la libera espressione democratica delle scuole e degli studenti”.
“I valori antifascisti dovrebbero essere terreno comune per tutte le forze politiche”, ha sottolineato la consigliera Valentina Sganga (M5S), presentando l’ordine del giorno che la vede prima firmataria.
Il documento invita il Consiglio dei Ministri a prendere una chiara posizione rispetto ai fatti avvenuti a Firenze ed a censurare fermamente ogni atto di violenza, valutando le immediate dimissioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
L’ordine del giorno sottolinea come “la scuola sia prima di tutto luogo di studio, conoscenza, cultura, apprendimento dei saperi, ma anche di educazione, teatro di crescita civile e di cittadinanza e tutto ciò può essere ottenuto solamente dando la giusta formazione agli studenti e censurando senza mezzi termini episodi caratterizzanti violenze che inneggiano ideologie censurate dalla storia e tutt’oggi censurabili dalle attuali leggi del nostro ordinamento giuridico nonché rispettando e tutelando il duro compito di tutto il personale della scuola”.
Il terzo atto, proposto da Silvio Viale (Lista civica), respinge e condanna ogni atto di violenza dentro e fuori le scuole e all’università, ritenendo questi luoghi vivi di confronto politico, invitando il Ministro dell’Istruzione e del Merito a garantire la libertà d’espressione e a condannare con più decisione ogni forma di aggressione.
Giuseppe Catizone (Lega) ha definito condannabile ogni violenza, senza distinzioni di parte, precisando però che la scuola non deve essere appannaggio del solo pensiero di sinistra. Il centrodestra ha condannato le violenze, ha aggiunto, sostenendo che analoga condanna, in casi opposti, non c’è stata da parte della sinistra.
La mozione con prima firma la consigliera Nadia Conticelli ha ottenuto 25 voti a favore, 7 contrari, 1 astenuto. L’ordine del giorno presentato dalla consigliera Valentina Sganga ha ottenuto 23 voti a favore, 10 contrari. Quello a firma Silvio Viale ha ricevuto 3 voti a favore, nessun voto contrario e 27 astenuti.
Prima della votazione si è svolto il dibattito.
Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) ha stigmatizzato che si chieda al governo di prendere una posizione, condannando la violenza di ogni colore politico, ma sostenendo che sia sbagliato evocare lo spettro del fascismo. L’intervento del ministro Valditara nei confronti di quanto espresso da una preside politicizzata è stato corretto, ha aggiunto, invitando a condannare le minacce verso il ministro.
Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) ha sottolineato il clima di crescente intolleranza e la matrice di estrema destra dell’aggressione a Firenze, ricordando come il governo non si sia espresso su questo, stigmatizzando invece la preside, la quale aveva ricordato come il fascismo sia violento e non sia solo un residuo del passato. La Ravinale ha quindi espresso accordo con gli atti presentati da Conticelli e Sganga
Elena Apollonio (Gruppo Misto di Maggioranza) ha evidenziato come si sia trattato di fatti gravi. Il contrasto al fascismo sta nella storia della nostra Repubblica. La lettera della preside richiama dei principi costituzionali. Ha concluso, condannando ogni violenza e attacco alla libertà di espressione
Caterina Greco (PD) ha chiamato in causa la mancata reazione da parte del governo, che ha invece attaccato la dirigente scolastica, minacciata di provvedimenti disciplinari, mentre la libertà di opinione è garantita dalla Costituzione.
Lorenza Patriarca (PD), in quanto preside attiva politicamente, ha detto che anch’essa avrebbe preso posizione, perché la scuola è ispirata alla Costituzione nata dalla lotta antifascista. Nel centenario della Marcia su Roma, ha aggiunto, sono state ben ricordate le violenze fasciste contro i Comuni. La Costituzione, ha concluso, ci impegna a difendere la libertà e a fronte di quanto accaduto quella preside ha avuto ragione ad inviate a schierarsi.
Sara Diena (Sinistra Ecologista) ha sottolineato come sia da temere il clima intimidatorio attuale, insieme a un negazionismo diffuso nei confronti della persistenza del fascismo, il quale non appartiene al passato: la crisi della democrazia è un fenomeno internazionale. Per Diena, c’è un clima repressivo in città.
Simone Fissolo (Moderati) ha affermato che il ministro Valditara ha sbagliato, non nell’esprimere la sua opinione ma nel non condannare gli atti di violenza. Dire che il fascismo è morto è sbagliato, a fronte di totalitarismo e guerre. La violenza va condannata sempre e chiunque deve poter esprimere la propria opinione, bene ha fatto la dirigente scolastica. I ragazzi vanno formati a un pensiero critico, ha concluso Fissolo.
Ludovica Cioria (PD) ha definito l’azione del ministro come decisamente discutibile, precisando che Azione Studentesca, se si parla di fascismo ha radici chiare, che fanno riferimento a una storia precisa. Se una persona è a terra e si accaniscono in tre su di essa, ha aggiunto, non è una “rissa” ma è un pestaggio in piena regola.
Nadia Conticelli (PD) ha precisato che l’atto auspica una chiara presa di posizione da parte del governo e non da singoli esponenti di partito. Preoccupazioni per una recrudescenza fascista della destra antisemita sono emerse anche nell’ultimo periodo, ha precisato. La preside ha diritto di aderire al partito che preferisce e non è il ministro a dover giudicare. L’attività politica, sindacale e religiosa è libera.
Valentina Sganga (5 stelle) ha definito assurdo considerare quale ”scazzottata” un’aggressione, se si parla di pericolo di derive fasciste è anche perché un ministro minaccia una dirigente scolastica. La consigliera ha poi ribadito la richiesta di dimissioni del ministro Valditara.
Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia) ha definito vergognosa la discussione, dicendo che il vero problema è il pensiero unico nella scuola, denunciando come le violenze contro studenti di destra nelle scuole e all’Università passino sotto silenzio. Il ministro ha ragione, la lettera della preside era eccessiva nei toni e nei contenuti, ha concluso Ambrogio, condannando ogni violenza.
Pierino Crema (PD) ha ricordato, citando il presidente della Comunità Ebraica, come l’Italia non abbia fatto i conti con la propria storia, diversamente dalla Germania. Nel dicembre scorso i tifosi del Marocco in festa sono stati aggrediti da fascisti. Crema ha ricordato come trascurare segnali pericolosi sia un errore politico in quanto persistono fenomeni preoccupanti, invitando il Consiglio comunale ad approvare i documenti presentati.
Per Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) fenomeni come quelli descritti avvenivano negli anni Settanta o Ottanta non solo adesso che c’è governo di centrodestra, si deve condannare ogni forma di violenza senza fare troppa pubblicità a certi gruppi. Liardo ha invitato a non fare da cassa di risonanza a certi fenomeni.
Tutta la politica italiana deve fare i conti con i totalitarismi novecenteschi, ha affermato Silvio Viale (Lista Civica), invitando tutti ad evitare la violenza di parte e rievocando il proprio impegno al dialogo e al libero confronto, senza mai passare a vie di fatto.