La possibilità di costituire consorzi per la manutenzione e la sistemazione o la ristrutturazione delle strade vicinali, con obbligo per il Comune di concorrere alla spesa per quelle soggette al pubblico transito è prevista dal “Decreto Legge luogotenenziale del 1 settembre 1918”, convertito in Legge nel 1925.
Aggiornata nel corso degli anni la norma lascia comunque facoltà alle Amministrazioni Pubbliche di uscire dai Consorzi quando non ricorrono più le ragioni per rimanervi. Possono ad esempio intervenire negli anni modifiche della viabilità e dei flussi di traffico che di fatto assimilano in tutto queste strade a delle strade private senza vera pubblica utilità.
Il Consiglio comunale ha perciò deciso di avvalersi della possibilità di recesso deliberando l’uscita del Comune dal Consorzio Strade Vicinali.
In questo modo sarà esentato dai contributi per la manutenzione, sistemazione, ristrutturazione delle strade comprese nel consorzio.
Si tratta delle strade Bellardo, Campagnino, Cantello, Falconieri, Forni, Lauretta, Pavarino, Ponte Verde, Salino, Valle Pomi, Valpiana.
L’atto è motivato dalla “necessità di una riduzione della spesa non generalizzata, bensì preordinata alla eliminazione delle voci non indispensabili”.
“Le strade sopra indicate appartenenti al Consorzio Strade Vicinali – recita la delibera – non differiscono in modo sostanziale dalle decine di strade private presenti sul territorio cittadino per le quali il Comune non contribuisce in alcun modo alla loro manutenzione che rimane in carico esclusivamente ai proprietari frontisti”.
In base alla spesa sostenuta dalla Città nel decennio 2006-2016, circa 240.000 euro, si prevede con il recesso dal Consorzio un risparmio medio annuo di circa 24.000 euro.
La delibera tuttavia prevede di mantenere il Comune impegnato a garantire l’illuminazione pubblica in quanto fattore essenziale per la sicurezza dei residenti.
Silvio Lavalle