Partiranno il 5 settembre e percorreranno gli ultimi 114 chilometri del cammino di Santiago, da Sarria al capoluogo della Galizia. Sei tappe, della media di circa 20 chilometri al giorno che vedranno protagonisti tredici giovani con autismo.
Il progetto, realizzato dall’associazione Mulino Sambuy di San Mauro Torinese, con il patrocinio della stessa città di San Mauro, della Città di Torino, di Settimo e di Castiglione, oltre a Città Metropolitana ed Asl Città di Torino, è stato illustrato questa mattina durante la riunione della commissione Sanità e Servizi sociali, presieduta da Vincenzo Camarda, che ha sottolineato il significato dell’iniziativa a pochi giorni dalla Giornata mondiale sulla consapevolezza sull’autismo, in programma il 2 aprile, e la collegialità di un lavoro che vede coinvolte diverse realtà, dalla cooperativa Valdocco alla F.i.Aba, dalla Ri-Ciclistica Settimese, con professionalità specifiche al servizio dei ragazzi.
I disturbi dell’autismo, negli Stati Uniti riguardano un bambino su 54, con 8 anni di età, in Danimarca e Svezia 1 su 160, 1 su 86 in Gran Bretagna.
In Italia, si stima che un bambino su 77 presenti disturbi riconducibili all’autismo nell’età 7 – 9 anni, con una prevalenza maggiore tra i maschi, colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine.
Camminautismo a Santiago 2022 ha da un lato l’obiettivo di far conoscere la tematica dell’autismo, dall’altro creare percorsi di autonomia di vita per i ragazzi che dovranno misurarsi con situazioni nuove, come prendere un aereo, con imprevisti, con difficoltà climatiche o con luoghi sconosciuti.
Gli educatori professionali raccoglieranno dati sui ragazzi relativi alle abilità in ambito di autonomia al momento della partenza confrontandoli poi con quelli dell’arrivo.
Organizzeranno, insieme all’equipe di lavoro, gli allenamenti e saranno un riferimento per i ragazzi lungo il cammino.
All’iniziativa prenderanno parte anche le famiglie. Sarà un’occasione, ha sottolineato Arianna Porzi, presidente di ANGSA Torino (Associazione Nazionale Genitori persone con autismo), durante la quale le stesse famiglie prenderanno meglio conoscenza dei ragazzi stessi.
Il cammino non rappresenta una terapia, ma rappresenta un bagaglio di esperienza, ottenuto attraverso momenti piacevoli, che accompagnerà i ragazzi anche nella vita adulta.
L’assessore Jacopo Rosatelli, sottolineando come le persone con autismo abbiano una ricchezza incomprensibile ed insondabile per chi non ha a che fare con loro, ha evidenziato la necessità di valorizzare tutte quelle iniziative utili a far sì che le persone con disturbi autistici possano sentirsi parte della società e che la società stessa possa avere una maggiore conoscenza del fenomeno.
Federico D’Agostino