L’occasione della presentazione di una mozione da parte del consigliere Luca Pidello (PD) durante una seduta congiunta di 1^, 2^ e 6^ commissione, riguardante il rafforzamento del dispositivo di soccorso dei Vigili del fuoco in città, è diventata l’occasione per un confronto con i rappresentanti sindacali di categoria. Che non hanno mancato di rimarcare limiti e carenze che non permettono di garantire un servizio in linea con gli standard europei. Fra le necessità evidenziate, per consentire ai #pompieri torinesi di continuare ad operare in sicurezza quando sono impegnati negli oltre ventimila interventi l’anno, c’è quella dell’ormai cronico problema di organico: il turnover delle assunzioni non riesce, da anni, a coprire i vuoti lasciati dai pensionamenti e le forze attualmente disponibili, 640 vigili che coprono quattro turni, non sono sufficienti a coprire il fabbisogno di una città come #Torino e la sua provincia. Un esempio su tutti, il gruppo dei sommozzatori, altamente specializzato, non ha personale sufficiente per coprire tutti i turni di presenza. Per i rappresentanti sindacali, serve allora che la politica locale faccia pressione su prefetto e Governo per un ampliamento degli organici. Ma i problemi elencati riguardano anche le sedi e i mezzi: le sedi andrebbero rimodernate mentre i mezzi sono spesso insufficienti, solo due autoscale su tutto il territorio, ed altrettanto spesso obsoleti. Riprendendo parte della mozione, i rappresentanti hanno poi confermato la necessità di un distaccamento in centro città per ridurre i tempi di intervento oltre ad un distaccamento permanente sul fiume Po, con modalità simile a quelle già sperimentate durante le Olimpiadi invernali del 2006 che avevano garantito ottimi risultati. A margine della discussione, i rappresentanti dei Vigili del fuoco torinesi hanno anche proposto la realizzazione di un museo storico per consentire a torinesi e turisti di apprezzare il patrimonio di attrezzature e mezzi attualmente custoditi e curati nei vari distaccamenti della città. Al termine della seduta, su richiesta del presentatore, la mozione non è stata liberata per il dibattito conclusivo e il voto in Consiglio comunale, ma verrà ancora discussa in una prossima seduta di commissione.
Marcello Longhin