Per raccontare l’esperienza dei ventidue anni di vita del CCVD, il Coordinamento contro la violenza sulle donne istituito dalla Città di Torino nel 2000, la Commissione Pari Opportunità ha ascoltato stamane i responsabili di un progetto di spessore, come lo ha definito l’assessore alle politiche sociali, Jacopo Rosatelli, che lo presiede.
Il Coordinamento è una rete con caratteristiche peculiari su scala nazionale; oggi è formato da venticinque associazioni torinesi e nove metropolitane di soggetti privati e pubblici che mettono a disposizione esperienze e risorse a partire dai propri ambiti di competenza in campo sanitario, psicologico, legale, giudiziario e di ordine pubblico, culturale, socio-assistenziale ed educativo.
Come potete vedere nell’immagine a corredo è possibile chiedere assistenza al numero telefonico antiviolenza 1522 al quale si sono rivolte oltre novecento persone nel 2019. Poi la pandemia e le conseguenti misure di confinamento hanno esacerbato la situazione negli ultimi tre anni e a Torino e la sua provincia sono aumentate le richieste di aiuto ancor più della media nazionale.
La comunicazione è uno dei cardini principali dell’azione; lo studio e l’organizzazione di campagne di diffusione della cultura di parità e della nonviolenza, in particolare di eventi di sensibilizzazione della cittadinanza per l’8 marzo e il 25 novembre, così come l’individuazione di strategie di contrasto a pubblicità offensive.
Sono organizzati percorsi formativi rivolti agli operatori a più stretto contatto con gli episodi di violenza, come le forze dell’ordine e i servizi sociali, senza dimenticare l’attività di sensibilizzazione nelle scuole agli allievi e ai docenti degli istituti.
Stiamo ripensando i contenuti e l’attività del Coordinamento dopo le recenti leggi nazionali e internazionali, hanno spiegato le funzionarie della rete, alle quali ha risposto la presidente della Commissione Pari Opportunità, Elena Apollonio, soffermandosi sulla necessità di riaffermare e rilanciare l’attività. La presidente in apertura dei lavori è intervenuta sulla vicenda delle famiglie omogenitoriali ribadendo la necessità dì lavorare in Consiglio comunale per impegnare il Parlamento a legiferare sui diritti dei figli delle coppie gay.
In conclusione, l’assessore Rosatelli ha definito vitale l’azione della rete del CCVD che sta attraversando una fase di passaggio: “sta a noi capire cosa correggere per proseguire il successo che caratterizza il progetto”.
Ai lavori della Commissione sono intervenute le consigliere Diena, Santiangeli, Garione, Silvia Damilano, Patriarca, Ambrogio e la Consulta femminile.
(Roberto Tartara)