Nel 1969 nacque la S.i.e.m., acronimo che racchiude una realtà strutturata come la Società italiana per l’Educazione Musicale. La sezione territoriale torinese ha organizzato una giornata di festeggiamenti (patrocinata, tra gli altri, dalla Città di Torino) al Cesedi di via Ferrari per ricordare i cinquant’anni di vita di un Ente sorto nel ’69 con l’idea di sostenere le iniziative che incoraggiano l’esperienza della musica fra i più piccoli e per tutti. Oltre a ricordare la storia della S.i.e.m., sabato scorso gli intervenuti si sono soffermati sul tema dell’educazione musicale in Italia. A parlarne sono stati il fondatore della S.i.e.m. Carlo Delfrati, docente di metodologia della didattica musicale; la senatrice Elena Ferrara impegnata nella ‘musica’ per usare una sua definizione, che ha ricordato il superamento del DDL Abbado e la genesi del Decreto legislativo 60/17 in materia di promozione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e sostegno alla creatività.
A far gli onori di casa, Gemma Voto, la responsabile della sezione torinese di Siem: “Sembra che in Italia si diventi appassionati di musica solo per folgorazione divina, per tradizione familiare o perché un amico un giorno ti porta a un concerto. Mai per educazione.
Il sogno della mia vita è che i giovani possano scegliere che musica ascoltare, dopo averla conosciuta tutta, ponendoli nelle condizioni di scegliere quale genere amare.
Dovremo fare in modo che si creino le condizioni per una rinascita culturale; noi insegnanti e artisti ce la mettiamo tutta e secondo me bisogna lavorare proprio sui più giovani, per fare in modo che apprendano e poi modifichino un percorso di crisi che oggi pare ineluttabile.”
Nel pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Musica a scuola: gioia o noia?”.
La festa per i 50 anni della S.i.e.m. è stata allietata dalle esibizioni dei ragazzi degli istituti Majorana e Alvaro-Gobetti. La Città di Torino è stata rappresentata dalla vicepresidente del Consiglio comunale, Viviana Ferrero.
(Roberto Tartara)