Elaborare nuove tecnologie e oggetti a basso costo per realizzarle tramite schede programmabili e stampanti in 3D, in open source. Il tutto per mettere in grado la persona disabile di superare il proprio handicap, consentendole di compiere più agevolmente e in autonomia le normali azioni di vita quotidiana: come usare una tastiera, trasbordare dalla carrozzina all’automobile, usare una forchetta per il pasto, o ancora, utilizzare il trasporto pubblico. Questa la missione fondamentale di Hackability, associazione formalmente costituitasi nel 2016 ma che lavora in questo campo da più di dieci anni, in collaborazione con il Politecnico e con varie aziende. Carlo Boccazzi ed altri animatori dell’associazione sono stati oggi ricevuti dalla commissioni II Trasporti e IV Servizi sociali, per illustrare le loro attività e presentare Hackability4Mobility, in programma sotto la Mole il 18 e 19 gennaio prossimi, con il patrocinio della Città di Torino. Tavoli tematici riuniranno persone disabili, tecnici e progettisti su vari aspetti della mobilità e della sua accessibilità, ad esempio il problema del trasbordo sui mezzi pubblici con le carrozzine elettriche, particolarmente ingombranti e pesanti.
Nel giro di un mese, i progetti concepiti e i prototipi realizzati saranno poi messi a disposizione della comunità, in open source (per l’uso personale). La disabilità, del resto, riguarda milioni di persone, in forme e misura differenti: l’allungarsi della vita media, che porterà nel giro di non molti anni ad avere un terzo della popolazione nella fascia over 65, accentuerà ulteriormente i problemi. A partire dalle cose più semplici, come mostra l’esempio, citato in Commissione, delle lattine di una nota bevanda gasata le cui vendite negli Stati Uniti sono in flessione per via delle difficoltà che incontrano le persone anziane a strapparne la linguetta metallica. Per informazioni, http://www.hackability.it
Claudio Raffaelli