Dopo quasi 40 anni di onorata carriera (dal 1867 al 1909), finalmente una piccola gioia per il vecchio sovraintendente ai giardini pubblici di Torino, Ernesto Balbo Bertone di Sambuy. Il padiglione circolare nel giardino a lui dedicato, in piazza Carlo Felice, verrà regolarizzato, riqualificato, reso accessibile alle persone con disabilità e restituito a nuova vita culturale.
Per prendere diretta conoscenza della situazione, nella mattinata le commissioni Consiliari comunali 1, 2, 3, 6 e circoscrizionali 1 e 3, hanno effettuato un sopraluogo presso il giardino.
Nato nel 1998 a cura dell’associazione di commercianti di via Roma, nonostante una partecipazione economica dell’allora assessorato al commercio, il gazebo ha sempre vissuto un’esistenza “ai limiti della legge”.
Struttura precaria, dunque rimuovibile, il padiglione è stato in qualche modo allacciato a luce e acqua ma non è mai stato censito al Catasto, né si può dire chi ne sia il proprietario.
Ormai piuttosto degradato, nonostante gli sforzi della Circoscrizione 1 per preservarlo e farne un presidio di territorio con attività sociali e culturali (ultimamente a cura di “Giardino forbito”), verrà ora acquisito dal Comune di Torino, (è previsto un investimento finale fino a 60.000 €) e affidato alla Circoscrizione che ne sosterrà le spese correnti.
Sono già state approvate le relative delibere della Circoscrizione, e della Giunta comunale, (firmata dagli assessori Montanari, Rolando, Giusta, Sacco) ed è prevista la discussione dell’atto nel Consiglio comunale odierno, ma per dare il via alla progettazione definitiva occorrerà l’individuazione da parte della Circoscrizione di un gestore e di un progetto sociale e culturale per il suo utilizzo.
“E’ fondamentale usare questo spazio – spiega Massimo Guerrini, presidente della Circoscrizione 1 durante il sopralluogo – perché nei mesi in cui non si è potuto usare è stato usato per bivacchi notturni e occupato da tende e materassini “.
L’operazione coinvolge i commercianti di zona, presenti al sopralluogo e le associazioni di tutela delle persone con disabilità presenti con la Consulta per le persone in difficoltà, che ha anche presentato un progetto di massima per la riqualificazione della struttura.
Nonostante la buona notizia, chi potrebbe essere ancora preoccupato è proprio il vecchio Sambuy (che, per la cronaca, fu per tre anni sindaco di Torino, e poi deputato e senatore del Regno). Probabilmente si starà ancora chiedendo dov’è finito il grande orologio-aiuola, che si poteva ammirare passando di fianco al giardino sul lato verso la stazione ferroviaria. Era bello e, oltretutto, spaccava il minuto.
Bisognerebbe fargli sapere che un po’ di anni fa è stato distrutto dai cingoli di un mezzo che lavorava alla costruzione della stazione della metropolitana e che probabilmente non tornerà più a fiorire né a scandire il tempo. Non la prenderà bene.
Silvio Lavalle