Nella seduta del 26 giugno 2023, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato (con 24 voti favorevoli e 8 contrari) un ordine del giorno (prime firmatarie: Alice Ravinale – Sinistra Ecologista e Tiziana Ciampolini – Torino Domani) che impegna Sindaco e Giunta a richiedere al Governo e al Ministero dell’Interno l’adozione di misure urgenti e risolutive per garantire a lavoratrici e lavoratori somministrati presso Prefetture, Questure, Sportelli Unici per l’Immigrazione delle Prefetture e Commissioni Territoriali continuità occupazionale, attraverso la proroga di tutti i relativi contratti ancora in vigore e il rinnovo di tutti quelli scaduti entro il 31 dicembre 2022, nonché ad avviare un processo di stabilizzazione degli stessi al fine di dare continuità al loro impiego, non disperdere le competenze acquisite e rafforzare un servizio essenziale per il riconoscimento dei diritti delle persone.
Il documento invita altresì a proseguire le interlocuzioni con la Questura, sulla base del Protocollo del 17 ottobre 2022, e la Prefettura, così da rendere efficace e accessibile il servizio di rilascio di documenti e permessi di soggiorno alle persone straniere presenti a Torino, con particolare attenzione alla predisposizione di strumenti digitali, quali ad esempio la prenotazione online degli appuntamenti e la presentazione online delle domande, nonché di un canale più rapido per la presentazione delle richieste di protezione internazionale.
Nel presentare il documento in Sala Rossa, la consigliera Ravinale ha denunciato la “sistemica complicazione delle condizioni di vita dei migranti”, che sono “in enorme difficoltà per avere i documenti che la legge riconosce come dovuti”, rendendoli “persone più vulnerabili e più ricattabili”.
Nel dibattito in aula, il consigliere Pierino Crema (PD), nel ribadire la necessità di stabilizzare il personale degli uffici pubblici, ha annunciato l’audizione degli Uffici della Questura di Torino in Commissione Lavoro, non appena arriverà il via libera dal Ministero.
Il Comune di Torino avrebbe locali da mettere a disposizione della Questura, come l’immobile occupato dal centro sociale Askatasuna in corso Regina Margherita – ha denunciato Enzo Liardo (Fratelli d’Italia), evidenziando le responsabilità del Comune di Torino nell’attuale situazione.
Come chiede allo Stato per le Questure e le Prefetture, anche il Comune di Torino dovrebbe fare la propria parte, stabilizzando i suoi 360 lavoratori e lavoratrici somministrati – ha rimarcato Giuseppe Catizone (Lega).
Ci sono molti immobili del Comune non utilizzati o usati in maniera impropria che potrebbe servire per risolvere le problematiche di corso Verona – ha ribadito Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia).
La situazione di violazione della dignità delle persone in corso Verona è gravissima, secondo Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS). Non si possono negare i documenti – ha denunciato.
Il diritto all’accesso ai servizi e ai documenti è inalienabile – ha dichiarato Nadia Conticelli (PD) – e il documento denuncia una situazione che è sotto gli occhi di tutti.
Il problema non sono i locali e le code, ma l’efficacia nel rilasciare i documenti – ha affermato Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani). È vergognoso che i migranti regolari non possano avere i documenti – ha concluso.
Il tema riguarda i diritti delle persone straniere che vivono regolarmente nel nostro territorio, che chiedono di esercitare il diritto sacro all’asilo, che chiedono di lavorare – ha detto in conclusione l’assessore ai diritti Jacopo Rosatelli, confermando la disponibilità a collaborare seriamente e senza demagogia con la Questura di Torino.
Massimiliano Quirico