Il primo approccio con le famiglie in un salottino con un tavolo rotondo, senza barriere. Una macchinetta del caffè, immagini alle pareti di bambini che hanno vissuto attimi di protagonismo in vari ambiti. Il tutto per creare un clima familiare come quello di casa. Siamo nella bella sede della Fondazione Paideia, in via Moncalvo, ai piedi della collina torinese. Nata nel 1993 per volontà delle famiglie Giubergia e Argentero, la Fondazione offre aiuto a bambini con disabilità e alle loro famiglie, senza rinunciare alla costruzione di una società inclusiva. La struttura è stata visitata dalla commissione Sanità e servizi sociali del Comune di Torino, presieduta da Vincenzo Camarda.
Dal colloquio con le famiglie, può nascere la presa in carico dei bambini. L’obiettivo è quello di evitare situazioni di solitudine e disorientamento ma, al contrario, costruire reti che garantiscano formazione e inclusione. Assistenti sociali, educatori e psicologi valutano i bisogni di bambino e familiari e costruiscono il percorso più adatto, con il coinvolgimento anche di fratelli e sorelle. Le famiglie seguite ogni anno sono 900, con 300 progetti realizzati in collaborazione con enti pubblici e privati.
Una caffetteria al piano terra dà il benvenuto agli ospiti. Sempre al piano terra si trova una sala incontri polivalente che all’occorrenza si trasforma in un campo di bocce, dove viene praticata la specialità della boccia paralimpica. Ma la sala è aperta anche alle famiglie che desiderino organizzare feste di compleanno. La vocazione inclusiva della struttura si percepisce in biblioteca (inserita nel circuito delle biblioteche civiche) che dispone di libri per tutti, con simboli della comunicazione aumentativa e alternativa o in piscina, realizzata nella parte moderna della palazzina, aperta, in determinati orari, anche a chi vive nel quartiere, e utilizzata anche per allenamento per discipline paralimpiche. Completano la struttura laboratori di danza e di psicomotricità.
La Fondazione, che eroga circa 400 mila di euro annualmente a famiglie in difficoltà, si sostiene con donazioni, raccolte fondi, 5×1000, adozione di progetti da parte di aziende.
Federico D’Agostino