La fine dell’estate è stata l’occasione per fare il bilancio di uno degli appuntamenti che, in realtà, segna l’inizio della stagione estiva del teatro sotto la Mole: il Festival delle colline torinesi.
Nel corso della riunione della commissione Cultura, presieduta da Daniela Albano, Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, fondatori del Festival nel 1996, hanno illustrato l’edizione 2017 della rassegna che si è svolta tra il 4 e il 22 giugno scorsi.
Si è trattato di un insieme di 27 spettacoli (17 prime nazionali e 17 prime regionali) che si sono tenuti in varie sale di Torino, Collegno e Moncalieri.
Gli spettacoli, incentrati sul tema della donna come protagonista del nostro tempo, hanno visto il coinvolgimento di 30 cittadini e 12 rifugiati di origine somala.
Sono state otto le lingue utilizzate nella recitazione (italiano, serbo, francese, inglese, greco, tedesco, somalo e libanese) mentre 5.871 gli spettatori che hanno preso parte agli spettacoli su una capienza complessiva di 6.438 posti con un 92% di affluenza.
Il Festival ha ottenuto dal Ministero uno degli indici più alti di qualità artistica (28/30), alle spalle del Piccolo di Milano (29/30) e davanti allo Stabile di Torino (26,5/30).
La rassegna, oltre che dalla Città di Torino, è sostenuta anche da Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Teatro Stabile, Fondazione Piemonte dal Vivo, Fondazione CRT.
Tuttavia, resta cruciale il tema dei fondi. Il Festival deve ancora introitare l’intero contributo del Comune del 2016 (81.600 euro) e della Regione (100 mila euro), mentre, secondo i promotori, non ci sono ancora garanzie per l’edizione del 2017.
“Non si tratta solo di un insieme di spettacoli, ha sottolineato l’assessora alla Cultura Francesca Leon, ma di una rassegna in grado di lasciare una traccia di valore per la città e i cittadini”.
Federico D’Agostino