Nella mattinata del 17 maggio 2022, la presidente del Consiglio Comunale e la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino hanno visitato l’Istituto Penale Minorile (Ipm) “Ferrante Aporti” di Torino, unico istituto penale per minori in Piemonte, dove hanno incontrato la direttrice e la vice-direttrice dell’ente e la comandante della Polizia Penitenziaria.
Attualmente, si registra la presenza di 42 giovani reclusi, tra cui 26 minori: un numero molto elevato rispetto al passato, quando i giovani adulti erano sempre la maggioranza. Questa inversione di tendenza e il costante aumento dei minori è fonte di preoccupazione per la direzione e l’area educativa, come hanno spiegato i vertici dell’Istituto.
La maggior parte dei minori sono stranieri dimoranti in città; molti sono minori non accompagnati sprovvisti di documenti di identità, dei quali diventa anche complesso stabilire la corretta età.
L’istituto – ha constatato la Garante – si configura come un presidio per garantire la sicurezza sociale e arginare le baby gang, fenomeno che, nonostante le azioni intraprese dalla Città per contrastare bullismo e cyberbullismo, risulta ancora in crescita.
Durante la visita, presidente e Garante si sono confrontate anche con i giovani detenuti e il personale della polizia penitenziaria e, passando dalla “piazza” del piano terreno, luogo luminoso su cui si affacciano tutte le aule dedicate alle attività scolastiche e di formazione, hanno visitato anche le sezioni che ospitano le camere di pernottamento destinate a giovani e minori.
Come ha spiegato la presidente del Consiglio Comunale, con la visita al Ferrante Aporti, preceduta da quelle del Cpr e della casa circondariale “Lorusso e Cutugno”, si conclude il percorso di conoscenza diretta dei luoghi di privazione della libertà personale, che saranno oggetto di approfondimento da parte della Commissione consiliare speciale Legalità, che lavorerà al fianco della Garante dei detenuti. La presidenza del Consiglio Comunale – ha garantito – continuerà comunque a svolgere un ruolo di attivatore di iniziative e messa in rete di soggetti e moltiplicatore di rilevanza delle politiche messe in atto dalla Commissione.
Un progetto specifico sui giovani verrà invece avviato dalla Garante, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, per meglio comprendere come il territorio possa concretamente agire per arginare alcuni fenomeni di sofferenza e rabbia sociale che – ha affermato la Garante – non devono assolutamente essere sottovalutati: il carcere non può e non deve essere una risposta, perché, con la privazione della libertà, nei giovani si acutizzano ansia, depressione e autolesionismo, con gravi effetti sul percorso di crescita.
Ulteriori approfondimenti sul tema verranno svolti in occasione della relazione annuale della Garante, in programma alle ore 10.00 di mercoledì 18 maggio 2022 a Palazzo Civico, con diretta streaming sul canale multimediale della Città di Torino.
Massimiliano Quirico