Le commissioni Legalità e Istruzione hanno oggi visitato l’IPM Ferrante Aporti, che attualmente ospita 44 giovani detenuti – su una capienza totale di 46 – circa la metà dei quali sono minorenni, diversi tra i quali stranieri e non accompagnati, ossia senza familiari in Italia. Con i responsabili della struttura, consiglieri e consigliere hanno effettuato un sopralluogo conoscitivo, tra spazi comuni, aule di formazione professionale, campi sportivi (dove la delegazione consiliare si è brevemente intrattenuta con un gruppo di giovani detenuti) una biblioteca comunale e un salone che verrà adibito a teatro e luogo di incontro, aprendosi anche al quartiere.
Oggi solo il 10% dei minori che commettono reati finiscono in strutture di detenzione, essendo le privilegiate pene alternative. Quando si aprono le porte di un carcere minorile, è stato sottolineato nel corso dell’incontro, l’ obiettivo fondamentale è quello di garantire a chi ci è entrato delle opportunità di istruzione e formazione professionale che possano facilitare un rientro effettivo nella società.
Al Ferrante Aporti si cerca di garantire ai ragazzi, che in media vi restano circa tre mesi e mezzo, anche se non mancano i casi di detenzione decisamente più lunga, un ambiente per quanto possibile sereno.
Gli agenti di custodia, ad esempio, non portano l’uniforme e sono quasi tutti molto giovani, si mangia nei refettori (quello per i minori e quello per i giovani adulti) e non in cella. Ci sono educatori, psicologi, controllo medico (tutti i reclusi sono stati vaccinati contro il Covid) e per chi lo desidera, anche il conforto religioso di un cappellano o la possibilità di pregare con un imam. Poi, i problemi non mancano, ci sono giovani detenuti problematici, anche violenti, e la vigilanza sul bullismo da parte del personale è costante.
Nei prossimi mesi, ha annunciato il presidente della Commissione Legalità Luca Pidello , i consiglieri e consigliere visiteranno il carcere Lorusso e Cutugno, nonché il Centro per il rimpatrio (CPR) del quale la Sala Rossa ha da tempo chiesto formalmente la chiusura.
Claudio Raffaelli