Favorevoli al nuovo ospedale Maria Vittoria, contrari a realizzarlo alla Pellerina

La petizione al Consiglio comunale, presentata questa mattina durante un Diritto di Tribuna coordinato dalla vicepresidente Ludovica Cioria, chiede all’Amministrazione di non costruire il nuovo ospedale Maria Vittoria nell’area del Parco Carrara compresa fra i corsi Appio Claudio, Lecce e Regina Margherita (Circoscrizione 4), meglio conosciuta come area giostre. Nello specifico, i 400 torinesi che hanno firmato il documento, pur dichiarandosi favorevoli alla costruzione del nuovo ospedale in quella zona, ritengono inadatta l’area della Pellerina presa in considerazione e propongono in alternativa, l’area industriale dismessa, già proprietà dell’azienda tedesca ThyssenKrupp, dopo la necessaria bonifica. I firmatari lamentano che l’Amministrazione abbia preso questa decisione senza avere ascoltato preventivamente il parere della cittadinanza, in una assenza totale di dibattito pubblico, e che la scelta di quella porzione di parco vada contro gli impegni assunti in precedenza per tutelare la biodiversità, porre fine al consumo di suolo, aumentare la quantità e la qualità delle aree verdi.

C’è il rischio, commentano, che vengano eliminate centinaia di piante nel più importante polmone verde di Torino, città fra le più inquinate d’Europa, per adeguarsi alla cultura della speculazione immobiliare, facendo cassa con lo smantellamento del verde e la cementificazione, senza contare che l’operazione comporterebbe lo sgombero delle giostre e il rischio conseguente di mettere a repentaglio centinaia di posti di lavoro. Se l’appello conclusivo è quello rimandare la costruzione dell’ospedale, valutando soluzioni alternative per evitare di distruggere parte del parco, i promotori della petizione hanno però annunciato anche la presentazione di una proposta di deliberazione di iniziativa popolare per la salvaguardia della Pellerina e la bonifica dell’area ThyssenKrupp e quella di un referendum propositivo che restituisca ai torinesi la possibilità di scegliere la soluzione migliore.

Marcello Longhin