Malta a settembre 2023, quindi Salonicco l’anno prossimo e, a seguire, Lisbona e Amsterdam. Il 2027, invece, potrebbe essere l’anno dell’Europride sotto la Mole.
Torino sta mettendo a punto la candidatura che dovrà essere valutata dai 175 membri dell’Epoa (European Prides Organisers Association), conferenza annuale ospitata con successo a Torino lo scorso anno e che ha creato le premesse per una candidatura che potrebbe avere sulla città grandi ricadute sul piano civile, sociale, nonché turistico.
L’edizione ospitata a Copenaghen, in una realtà di dimensioni simili alla nostra, ha visto nella capitale danese circa un milione di presenze provenienti da tutta l’Europa.
Questa mattina, Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride, ha raccontato alla commissione Diritti e Pari Opportunità le tappe perché quello che oggi è un’ambizione possa tradursi in realtà.
Un percorso lungo il quale il Coordinamento non sarà solo ma vedrà certamente al suo fianco la Città, come annunciato dall’assessore Jacopo Rosatelli, che metterà a disposizione un budget di partenza, tra quest’anno e l’anno prossimo, di 30 mila euro.
Saranno fondi utili a costruire il dossier sulla candidatura che dovrà essere presentato ad aprile 2024 e dovrà vincere la concorrenza dell’inglese Gloucester, della spagnola Torremolinos e della probabile capitale della Lituania, Vilnius. Disponibilità al sostegno della candidatura è già stata manifestata anche dalla Regione Piemonte.
In Italia solo Roma ospitò l’Europride, nel 2000.
Il dossier dovrà mettere a punto il piano per l’accoglienza e la logistica della kermesse che ogni anno celebra l’orgoglio Lgbtqi+, un appuntamento che, secondo Rosatelli, collocherebbe Torino tra le città europee più accoglienti.
Secondo Battaglia, la candidatura dovrà essere percepita su una dimensione nazionale. I Coordinamenti pride delle città italiane, ha spiegato, hanno già manifestato il sostegno alla canditadura subalpina.
Ringraziamento per il lavoro che si sta svolgendo è stato espresso dalla presidente della Commissione, Elena Apollonio, che ha evidenziato come l’Europride potrbbe consacrare Torino come capitale dei diritti.
Federico D’Agostino