C.R.] Ad oggi, nell’Environment Park lavorano circa seicento persone, in massima parte ingegneri e tecnici qualificati. Nel perimetro del comprensorio, tra via Livorno e la sponda sud della Dora, sono installate decine di imprese innovative. Start up certamente, ma anche filiali di importanti multinazionali, senza parlare di vari centri di ricerca e progetti in concorso con il Politecnico e con l’Istituto Italiano di Tecnologia, che ha sede a Genova ma possiede diramazioni in varie città del Paese. Parte dei laboratori, poi, sono anche messi a disposizione delle imprese del territorio che necessitino, per la sperimentazione di materiali o procedure produttive, di spazi e attrezzature di cui non hanno possibilità di dotarsi.
Un crocevia di progetti che spaziano dal recupero della vitamina C – ad uso cosmetico – dagli scarti di produzione dei succhi di frutta fino alla produzione di idrogeno per elettrolisi e allo studio e realizzazione di prototipi di batterie e veicoli alimentati dell’idrogeno stesso, che è considerato una fonte energetica pulita e rinnovabile, di grande rilevanza per il futuro della mobilità.
Grande attenzione viene posta anche all’efficienza energetica, non solo a livello di ricerca ma anche nella concretezza di una piccola centrale idroelettrica alimentata dalle acque della retrostante Dora: parte integrante del complesso dell’Environment Park, una volta ottenute le necessarie certificazioni potrà garantire una quota del suo consumo energetico fino al 20%.
L’ Environment Park, chiamato più familiarmente Envy Park, è stato visitato questa mattina dai consiglieri e consigliere ella VI commissione Ambiente, che hanno potuto effettuare un tour dei laboratori accompagnati dai vertici aziendali.
(Claudio Raffaelli)