In apertura della seduta consiliare odierna, l’assemblea elettiva di Palazzo Civico è stata informata sulla situazione nei nidi e scuole dell’infanzia in relazione all’emergenza sanitaria, su richiesta del consigliere Enzo Lavolta. Di seguito, un’ampia sintesi della relazione svolta dall’assessora Antonietta Di Martino:
La richiesta di comunicazione fa riferimento alle conseguenze dell’emergenza sanitaria in corso. Le criticità del sistema sanitario impattano anche nei servizi educativi, sulle chiusure delle sezioni previste dalle misure nazionali e regionali alla segnalazione di casi di contagio, e sulle assenze di personale legate a quarantene. Spesso di queste assenze non si conosce la durata, essendo legate all’attesa dei tamponi.
Dall’inizio dell’anno scolastico, in seguito alle segnalazioni sono state interessate 36 sezioni di scuola dell’infanzia su 257 e 44 sezioni di nido d’infanzia su 197 (140 a gestione diretta, più 57 sezioni in appalto), le quali hanno sospeso le attività al massimo per 14 giorni secondo quanto previsto dalle disposizioni di prevenzione. Possiamo riscontrare come, salvo un caso, non ci sia stata propagazione del virus tramite la convivenza in sezione.
Da settembre ad oggi, a 132 sezioni (il 30 % circa del totale) è capitato di dover anticipare la chiusura almeno una volta per mancanza di personale, per un totale di 463 giornate (178 alle 13,30 – 14,00 e 136 alle 15,30 -16,00) pari al 2,6 % delle giornate totali. Inoltre, si è verificata la necessità di chiudere le sezioni per l’intera giornata in quattro casi per un totale di dieci giornate (0,05% delle giornate totali).
Sulla sostituzione del personale assente, la Città ha per tempo programmato un importante investimento di risorse per affrontare le presumibili difficoltà. Oltre ad aver coperto tutti i posti vacanti (anche con l’assunzione di 35 insegnanti a tempo indeterminato) e le assenze lunghe del personale, si è provveduto ad assegnare personale di rinforzo nelle situazioni più fragili. In totale sono più di 300 le nuove assunzioni effettuate finora, con altre 100 in programma.
Nonostante questo impegno e la disponibilità del personale, le numerose assenze in contemporanea, nei casi sopra richiamati, hanno determinato la necessità di contrazioni di orario, sia per la difficoltà a reperire persone disponibili a supplenze brevi, sia per la contemporanea richiesta di personale proveniente dalle scuole dello Stato. Le procedure per l’assunzione del personale insegnante a tempo indeterminato, valide anche per le supplenze, e quelle del personale educativo per le supplenze (essendo quasi esaurita la graduatoria vigente per le assunzioni a tempo indeterminato) sono state avviate nei primi mesi del 2020, poi sospese obbligatoriamente nel periodo del lockdown e riattivate subito dopo.
Le procedure per le graduatorie degli insegnanti si sono concluse in agosto, e le stesse sono già state utilizzate. Per le educatrici sono state utilizzate a settembre le graduatorie vigenti, che il decreto governativo di agosto ha prorogato ancora di un anno, e si è recentemente approvata la nuova graduatoria per le supplenze brevi nei nidi d’infanzia. Ulteriori azioni previste sono l’assunzione di ulteriori 60 assistenti educativi “interinali, l’ulteriore ampliamento dell’appalto del servizio di pulizia e assistenza in sezione per assegnare maggior orario al personale, l’avvio del procedimento per assumere a tempo indeterminato ulteriori 50 unità di personale, tra insegnanti ed educatrici, con si concluderà all’inizio del 2021. Infine, entro il mese di novembre saranno avviati il post – nido ed il post – scuola, secondo le modalità già stabilite con la delibera di Giunta del 10 settembre.
Pur in questo difficilissimo frangente, la Città credo abbia risposto con un ingente investimento di risorse. Siamo già intervenuti sulle tariffe, con esenzioni e rimborsi nelle rette dei nidi e nel pagamento della ristorazione nelle scuole dell’infanzia, per i periodi di chiusura obbligatoria o precauzionale per l’emergenza Covid 19. E’ stata prevista, nei nidi d’infanzia, l’applicazione della tariffa per il tempo breve in tutti i casi in cui ci sia riduzione dell’orario con termine del servizio prima delle 15,30.
Le difficoltà della Città di Torino si riscontrano anche negli altri Comuni. ANCI sta preparando un documento che riassume criticità e richieste al Governo. In particolare, vengono segnalate le criticità legate all’interlocuzione con le ASL, con ritardi nell’attivazione delle procedure sanitarie: si ritiene necessario per le scuole l’uso dei tamponi rapidi. Sarebbe inoltre opportuno che qualora un operatore scolastico, o un utente presenti sintomi sia immediatamente inserito nel percorso di prevenzione sanitaria, per efficace individuazione e tracciamento dei contagi. Ad essere sottolineate sono anche le difficoltà per le famiglie ad ottenere dall’ASL gli estremi del provvedimento di quarantena per accedere al congedo parentale: si richiede che le Regioni forniscano indicazioni alle ASL di provvedere con celerità. Altra criticità, la cifra crescente del personale assente dal lavoro per positività, per familiari conviventi positivi o attesa di effettuare il tampone, con la difficoltà a reperire risorse col titolo per le sostituzioni: ANCI suggerisce di prevedere deroghe che consentano, in mancanza di disponibilità alle supplenze di personale con il previsto titolo di studio, di utilizzare personale con titoli analoghi o studenti universitari all’ultimo anno, come negli istituti statali. Infine, si chiede anche una verifica dell’aumento dei costi sostenuti per il personale e per misure anti contagio, delle mancate entrate derivanti dalle riduzioni di tariffe per le chiusure o contrazioni di orario, situazioni che fanno sì che le risorse già stanziate dai provvedimenti governativi nella prima fase di emergenza sanitaria siano insufficienti.
Ritengo infine opportuno dare riscontro a una lettera pervenuta oggi e sottoscritta da 32 genitori, nella quale si imputa all’Amministrazione di voler privatizzare la gestione educativa dei servizi dalle 7,30 alle 8,30 e dopo le 15,30. Questa lettera si basa su notizie prive di fondamento. Il 10 settembre la Giunta ha approvato un articolato documento di indirizzo organizzativo allo scopo di offrire il più ampio spettro di servizio per l’infanzia.
Con questo atto si è disposto, insieme a numerose altre indicazioni, relativamente all’orario dei servizi quanto citato di seguito:
… “la gestione delle sezioni richiede di assicurare la massima compresenza del personale educativo, in modo da poter ovviare – per una parte importante della giornata – alle situazioni di eccessiva concentrazione di bambini/e con tutto il gruppo sezione insieme, per lunghi tempi, in un solo spazio talvolta ristretto, e consentire una proficua attività a gruppi più piccoli, diminuendo in questo modo l’esposizione oraria del personale al contatto con gruppi numerosi e anche quella reciproca dei bambini e assicurando, nel contempo, un’offerta educativa più adeguata… Ciò comporterà una organizzazione del lavoro conseguente. L’orario del servizio è fissato, per le ragioni esposte, tra le 8,30 e le 16,30 con eventuale anticipo dell’apertura fin dalle 7,30, laddove richiesto dalle famiglie, e assecondando esigenze inderogabili;
“per quanto riguarda il prolungamento orario oltre le 16,30 si ritiene, a fronte di specifiche e motivate richieste delle famiglie e per le ragioni esposte, di provvedere attraverso collaborazioni esterne. Si evidenzia la particolare difficoltà nell’organizzare tale servizio. Infatti, ovviamente, anche per le attività in questa fascia oraria non sarà possibile comporre gruppi appartenenti, nell’orario scolastico “istituzionale”, a sezioni diverse. Si tratterà quindi, presumibilmente, di dover prevedere la presenza di personale incaricato del servizio, anche per numeri esigui di bambini.
Va inoltre considerato che negli anni scorsi, vista la gratuità del servizio offerto, non sono stati pochi i casi di bambini iscritti al “post scuola” che, nei fatti, non hanno frequentato (o lo hanno fatto assai sporadicamente). Si ritiene, pertanto, di dare mandato agli uffici competenti per l’organizzazione del servizio di post scuola/nido, nei limiti delle risorse disponibili e fatti salvi i requisiti previsti nei regolamenti comunali secondo i seguenti indirizzi: a) organizzazione del servizio (articolato per sezioni) in presenza di almeno 3 iscritti; b) decadenza dalla possibilità di usufruire del servizio se, nel periodo compreso tra l’avvio dello stesso e la pausa dovuta alle vacanze di fine anno, di tale servizio non si è usufruito almeno mediamente 3 volte a settimana, non conteggiando, a tal fine, le settimane nelle quali le assenze siano ascrivibili a motivate ragioni di salute o familiari”.
Risulta, quindi, assolutamente infondato il rilievo contenuto nella lettera in quanto il pre-scuola/nido è sempre assicurato dal nostro personale, mentre il post-scuola/nido è assicurato con collaborazioni esterne limitatamente al periodo emergenziale e non in via di modifica definitiva alla gestione precedente.
In questo quadro, e solo nei casi descritti in precedenza e per il tempo necessario, qualora non sia possibile reperire personale disponibile a supplenze di breve durata, il post scuola/nido potrà coprire anche l’ora che va dalle 15,30 alle 16,30 proprio per non far pesare ulteriormente alle famiglie la fatica di questi momenti, evitando uscite anticipate.
Grazie alla disponibilità e all’impegno del personale tutto che ringrazio ed alle assunzioni di cui si è detto, l’Amministrazione nel suo complesso ha consentito la tenuta dei servizi, pur in un quadro di enorme difficoltà e complessità, dovuto a un contesto emergenziale che vede aumentare la sua gravità.
La relazione dell’assessora è stata seguita da un dibattito, di seguito riportato in sintesi:
Enzo Lavolta (PD): volevamo chiarire che non devono essere i nonni, che mai come in questo momento devono essere protetti e isolati, a sostituire il servizio educativo. Molti degli aspetti annunciati non trovano efficacia per le famiglie. Perché non si è ricorso alle supplenze brevi? E chi sopperisce alle assenze degli assistenti educativi, chiamati ad altri compiti come la disinfezione di superfici? Pur riconoscendo gli sforzi fatti dall’Amministrazione, restiamo scontenti.
Daniela Albano (M5S): Alcune criticità derivano certamente dal servizio sanitario regionale ma il servizio educativo era già in crisi anche in presenza di personale stabile. Ci sono stati ritardi a livello nazionale sul piano delle assunzioni ma c’è anche stata mancanza di ascolto e di collaborazione da parte dell’Amministrazione con i servizi educativi, con i quali si è mandato a monte un accordo sindacale. Si potrebbe ad esempio rimuovere il vincolo dei 36 mesi per recuperare personale già formato che può sopperire a carenze di organico sia in situazione di emergenza sia normale.
Eleonora Artesio (Torino in Comune-La Sinistra): C’è una sofferenza reale che non permette di condividere l’obiettivo di tutti, quello dell’Amministrazione e quello di una comunità educativa, e quindi esclude la reciproca comprensione. Vorrei che le critiche arrivassero all’Amministrazione non come un rimbalzo di accuse ma come una sollecitazione a cercare di rendere assolutamente più esplicita la consapevolezza del fatto che si sta cercando di agire per mantenere i servizi, anche in un momento di gravi difficoltà.
F.D’A. – C.R.