Il malessere di una parte della gioventù torinese, all’origine anche di alcuni problemi per la sicurezza urbana e l’ordine pubblico, è stato oggi all’attenzione della Sala Rossa. Il sindaco Stefano Lo Russo ha riferito in Consiglio comunale (a partire dall’episodio della rissa tra bande giovanili di Torino e Nichelino scongiurata dall’intervento dei Carabinieri) sul tema del disagio giovanile e delle conseguenti politiche da adottare. Per il sindaco, esiste un’evidente e preoccupante “emergenza giovani” per il quale serve un approccio improntato al rigore, alla comprensione dei fenomeni e alle sinergie con le altre istituzioni dello Stato. Il disagio sociale è l’humus di certi fenomeni di devianza e se si hanno a cuore i giovani, ha detto Lo Russo facendo appello a tutte le forze politiche, occorre investire risorse ed energie sulle fasce più fragili, a partire dalla devianza, dal fenomeno delle bande: ma anche da un tema come l’abbandono scolastico, con la ripresa dell’educativa di strada, rivelatasi fruttuosa in anni passati. I ragazzini usciti dal circuito scolastico sonio un grosso problema. Per il primo cittadino, c’è stato un arretramento della sfera pubblica dovuto alla pandemia e occorre occuparsi del problema tutti insieme, per evitare che aumentino i fenomeni riscontrati nelle ultime settimane. Anche sviluppando servizi di supporto psicologico gratuito per ragazzi e ragazze, oltre che con l’attività di controllo e prevenzione dei Nuclei di prossimità della Polizia Municipale. Tutto questo, congiuntamente alle azioni di rigenerazione urbana (edilizia, spazi pubblici…) con i fondi PNRR ed europei. Il sindaco ha quindi ricordato il gruppo interassessorile coordinato dall’assessora Carlotta Salerno, che dovrà focalizzare l’attenzione su questa emergenza per intervenire con energia in un’ottica di prevenzione, perché al di là degli interventi della forza pubblica e della magistratura, le istituzioni si facciano carico dei tanti giovani recuperabili ad una dimensione di partecipazione civica.
Nel dibattito che ha fatto seguito alla relazione del primo cittadino, Giuseppe Catizone (Lega), pur condividendo gli interventi prospettati dal sindaco ha ricordato come i problemi della periferia nord esistano da tempo, con fondi spesi senza migliorare la situazione. In ogni caso, ha affermato, non possono esistere zone franche, né impunità e neppure cittadini di serie B. Particolare attenzione va rivolta mondo della scuola, ha concluso il consigliere leghista. Per Lorenza Patriarca (PD) il tema della scuola è centrale, la pandemia ha esacerbato problemi già esistenti (es abbandono scolastico): occorre mettere insieme risorse e competenze, collaborare con l’Ufficio Scolastico Regionale. Patriarca ha ricordato gli anni Ottanta con gli osservatori di zona, in contatto con le realtà territoriali su problemi concreti, suggerendo di recuperare quel modello e auspicando la collaborazione tra tutte le forze politiche.
Nel suo intervento Enzo Liardo (Fd’I) si è chiesto quali ricadute concrete sul territorio abbiano avuto i progetti delle diverse amministrazioni. In tema di sicurezza, ha aggiunto che i vigili poi non vedono pienamente riconosciuti i loro diritti e prerogative. Il consigliere ha poi invitato a non commettere gli errori del passato sulla scia di un nuovo progetto Urban. Silvio Viale (Lista Civica per Torino) hapoi evidenziato come la questione dei giovani non si limiti all’ordine pubblico. Due anni di pandemia, con il lockdown, hanno peggiorato la situazione dei giovani, ha affermato, tra i quali vi è un diffuso disagio anche psicologico (il 50% dei soggetti sotto i 18 anni). Bisogna intervenire attivando servizi territoriali per i giovani in difficoltà, poiché la scuola e le famiglie non bastano, ha concluso Viale, invitando a cessare di far polemiche su fatti di cronaca e a rimboccarsi le maniche.
Il sindaco chiede aiuto all’opposizione perché siamo alla frutta, ha esordito Paola Ambrogio (Fd’I), sottolineando come il problema delle baby gang non nasca oggi. La consigliera si è poi chiesta come si possa dire di voler riprendere interventi del passato, evidentemente falliti visto che si sono aggravati i problemi. F’d’I è disposta a collaborare ma la maggioranza prenda atto dei suoi fallimenti, ha concluso l’esponente dell’opposizione, affermando che occorrono comunque controllo del territorio e interventi contro chi delinque. Alice Ravinale (SE) ha da parte sua esortato a contrastare alla radice la situazione di disperazione di alcuni giovani cittadini, che evolve talvolta in situazioni di delinquenza. Serve un’attenzione che sia di cura per alcune fasce di popolazione, affinché tutti possano sentirsi accettati e partecipi, partendo dal migliorare le scuole e l’ambiente urbano. La rappresentante di Torino Domani, Tiziana Ciampolini, ha ribadito che l’attività di prevenzione è fondamentale. In particolare, la consigliera ha evocato i Patti educativi di comunità, i quali hanno lo scopo di costruire non solo alleanze scuola-famiglie ma di assemblare tutte le articolate realtà della comunità. La povertà educativa, ha aggiunto, è centrale, tanto più che il problema è stato acuito da questa pandemia.
Per Andrea Tronzano (FI), è necessario riflettere sui valori della nostra società, alla quale serve un patrimonio di valori condiviso. Il rinnegare le proprie radici giudaico-cristiane ha indebolito la società europea, ha affermato il consigliere, invitando a evitare di dare segnali contraddittori, deleteri per i giovani. Bisogna tornare alla funzione educativa degli insegnanti, smettere di mettere in discussione i nostri valori, di scardinare la politica – un fattore di coesione – come ha cercato di fare in primo luogo il M5S.
L’educazione civica non è un valore di destra, e anche lo sport ha una grande funzione educativa, ha concluso Trozano. Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha ricordato come un progetto si valuti in base ai risultati. Ora i cittadini vogliono risposte concrete sulla sicurezza, ha detto, e occorre un programma di azione efficiente. Firrao ha quindi dichiarato disponibilità al confronto su questo.
Non ci sono soluzioni semplici a problemi complessi e questo lo è. Lo ha affermato Ivana Garione (Moderati), dicendosi sorpresa dall’aver sentito contrapporre l’ordine pubblico ad altri progetti. Occorre una risposta di sistema, con politiche efficienti, anche imparando dai limiti del passato per migliorarle partendo dai dati di fatto attuali, ha aggiunto la consigliera.
Il sindaco Lo Russo ha replicato ribadendo come serva un approccio laico, basato sui valori della prevenzione. Occuparsi di questi problemi è nostro dovere e faremo attento uso delle risorse pubbliche, ha sottolineato il primo cittadino, ricordando le parole di Don Bosco sulla gioventù “pericolante e pericolosa”: e questa gioventù è più pericolante che pericolosa, esiste una sua parte che è “fuori” dai circuiti sociali, a partire della scuola. Anche stemperare i toni è importante, ha ammonito il sindaco, esprimendo l’auspicio che avendo veramente a cuore la gioventù in difficoltà, sarà possibile risolvere molti problemi.
(A cura di Claudio Raffaelli)