Quale futuro e che ipotesi di rilancio per le edicole, già in difficoltà strutturale prima ancora dell’emergenza Covid-19?
Se ne è discusso l’11 giugno 2020 nella seduta congiunta delle Commissioni V, III e IV, presieduta da Massimo Giovara, insieme ad Antonio Damasco, antropologo, direttore della Rete italiana di cultura popolare, aps con sede a Torino, presieduta da Chiara Saraceno e che ha nel cda l’assessora alla Cultura Francesca Leon e nel consiglio dei soci l’assessore Marco Giusta. Tra i sostenitori più importanti vede la Fondazione Crt; tra le varie attività, l’associazione gestisce il fondo di linguistica e glottologia Tullio De Mauro, con l’obiettivo di rendere la cultura un luogo di tutti e tutte.
Damasco ha illustrato le attività avviate nel periodo del lockdown – tra cui una web radio – per evitare la dispersione scolastica di ragazze e ragazzi, che hanno coinvolto 120 giovani (il 70% donne). Ha quindi raccontato i risultati del progetto “Chiamata alle arti” che, in un periodo di grande difficoltà per le piccole imprese culturali e per gli artisti, ha selezionato 11 progetti artistici per finanziarli con campagne di fundraising di importo basso, ma significativo per realtà culturali emergenti (dai 600 ai 1.500 euro).
Infine, ha spiegato come funziona il nuovo progetto di “portineria di comunità”, nato dalla campagna “Io spaccio cultura” e sviluppatosi grazie a un bando Pon Metro, per costruire una piccola economia di quartiere, coinvolgendo idraulici, elettricisti, falegnami e altri artigiani e persone con fragilità che abitano il territorio per fornire semplici servizi a chi abita in zona: piccole riparazioni, commissioni, dog sitting, baby sitting, ripetizioni, ecc. Un’iniziativa in evoluzione, che culminerà, all’inizio del prossimo mese di luglio, con la riapertura di un’edicola a Porta Palazzo, che fungerà da base per i servizi e sarà un punto di ascolto per il territorio. I “portinai” saranno persone con fragilità e probabilmente anche i precedenti gestori dell’edicola, che dovrebbero poter continuare a vendere lì i principali giornali e alcune riviste.
La consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune), che ha presentato una proposta di deliberazione sul rilancio delle edicole in attività e la riqualificazione e riconversione di quelle dismesse, ha affermato che le edicole possono essere un punto di riferimento importante in una rete più ampia, raccordabile anche con il welfare aziendale. Ha quindi chiesto all’Amministrazione di organizzare un programma strutturato al riguardo.
L’assessore Marco Giusta ha sottolineato l’importanza delle iniziative per promuovere cultura di prossimità e l’impegno dell’Amministrazione nel rimuovere gli ostacoli burocratici al “portierato di quartiere” e nell’individuare modelli replicabili. Una strada percorribile – ha affermato – può essere quella di stipulare patti di collaborazione per la gestione di beni comuni, che prevede anche l’esenzione dal pagamento del suolo pubblico.
Viviana Ferrero (M5S), nel ribadire la forza della multiculturalità e delle comunità diffuse, ha affermato che le edicole potrebbero diventare punti di riferimento importanti per i quartieri torinesi, seconda una logica di rete, recuperando spazi abbandonati e socialità.
Federico Mensio (M5S), riferendosi al progetto di lotta alla dispersione scolastica, ha rimarcato la necessità di sostenere adeguatamente la didattica a distanza, anche dal punto di vista culturale, mentre Francesco Tresso (Lista civica per Torino) ha sollecitato l’Amministrazione nel mappare spazi e nel mettere a disposizione strumenti per iniziative culturali diffuse, già per questa estate.
Anche Daniela Albano (M5S) ha condiviso le difficoltà nel recuperare ragazze e ragazzi che si allontanano dal dialogo educativo con la scuola: utile, al riguardo, l’apporto di enti esterni che riescono a coinvolgere lo studente e riavvicinarlo al percorso scolastico.
I temi – ha concluso il presidente Giovara – verranno ulteriormente approfonditi in altri incontri.
Massimiliano Quirico