Al termine di lavoro durato oltre un anno, il Consiglio comunale ha approvato oggi pomeriggio all’unanimità, con trentadue voti favorevoli, una delibera di iniziativa consiliare presentata dalla consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune – La sinistra) per il rilancio delle edicole cittadine e la riconversione delle edicole dismesse, con alcune proposte per il commercio di prossimità.
Al fine di sostenere le attività che commercializzano prodotti editoriali su suolo pubblico, il Consiglio chiede di predisporre l’esenzione delle tariffe e delle tasse comunali dando mandato agli uffici amministrativi la modifica ai Regolamenti TARI e CIMP, e alla Giunta di adeguare l’esenzione della COSAP.
L’atto prevede in particolare un bando a evidenza pubblica per assegnare i chioschi abbandonati, rispettando i seguenti punti:
a) cohousing sociale diffuso sul territorio – una sorta di cohousing di rione – tramite l’uso delle edicole dismesse;
b) lo sviluppo delle attività di portierato sociale, consistente in azioni di supporto alle persone bisognose e la cura degli animali da affezione;
c) attività di sostegno rivolto alle persone sole (quali recapito spesa, piccole manutenzioni dell’alloggio, accompagnamento);
La delibera prevede un ambito territoriale, innervato da presenze artigianali e commerciali di micro e media dimensione, in cui sperimentare – di concerto con le imprese di produzione e di servizi che pratichino il welfare aziendale – la portineria di quartiere.
L’atto approvato dalla Sala Rossa ricorda una serie di dati significativi sulle attività commerciali del settore in città: “negli ultimi diciotto mesi Torino ha perso ottantasette venditori di giornali e riviste; le rivendite che hanno quale attività principale la commercializzazione di prodotti editoriali sono circa duecentosessanta, mentre nel 2015 erano quattrocento (fonte La Stampa, del 20 gennaio 2020). In questi ultimi tre anni alcune chiusure di edicole hanno riguardato i chioschi, in numero di ventiquattro, posizionati in gran parte nel centro storico cittadino.”
(Roberto Tartara)