Il cartone per bevande è composto per il 75% da cellulosa, per il 20% da plastica e il 5% da alluminio. Quando, dopo essere stato usato, viene portato nelle cartiere per il riciclo, si recupera normalmente soltanto la cellulosa. Il resto viene stoccato in discarica oppure incenerito.
Un’azienda italiana – la Ecoplasteam S.p.A. – ha però trovato un modo per evitare scarti. Utilizzando un procedimento brevettato, riesce a recuperare anche la plastica e l’alluminio (i “poliaccoppiati”), rendendo così il cartone per le bevande – ma anche sacchetti per le patatine, cialde del caffè, incarti di biscotti e merendine, che contengono anch’essi una parte di alluminio e plastica – completamente riciclabile, generando una materia prima seconda 100% riciclabile e 100% derivata da uno scarto: l’EcoAllene®.
Lo ha spiegato l’amministratore delegato dell’azienda, Stefano Richaud, durante l’audizione del 6 marzo 2020 nella seduta delle Commissioni Smart City e Ambiente.
La Ecoplasteam, che ha sede legale in Milano e una sede direzionale a Torino, ha un impianto produttivo a Spinetta Marengo (Alessandria), che tratta 7.500 tonnellate di scarti all’anno.
L’azienda collabora anche con università e consorzio Corepla e sta valutando se realizzare dei contenitori specifici per la raccolta differenziata dei contenitori di cartone per bcvande. Soltanto in Italia, ogni anno vengono raccolte oltre 1 miliardo e 400 milioni di tali confezioni.
Massimiliano Quirico